Enzo Sturiano, presidente del Consiglio comunale e storico dirigente della sinistra marsalese è stato protagonista di una vicenda che lo ha portato, nei mesi scorsi, a non ritirare la tessera del Partito Democratico perché lui e i suoi amici non avevano, secondo i vertici del partito, adempiuto tutti i passaggi tecnici per l’adesione nei democratici.
Che idea si è fratta della recente vicenda che ha portato il Pd di Marsala a chiedere il ritiro della propria delegazione in giunta?
“Ci sono momenti in politica in cui un dirigente politico deve riflettere su quello che gli sta accadendo intorno. E magari tirare le somme ripercorrendo un percorso anche personale”.
E lei lo sta facendo?
“Da mesi chiedo un azzeramento politico e amministrativo, non certo per sancire la bocciatura degli assessori del Pd, ma per ripartire da eventuali errori individuando ritardi e progettando soluzioni per il futuro. Chi doveva avere orecchio per ascoltarmi ha ignorato il mio appello. Ora la direzione con una decisione a dir poco cervellotica smentisce se stessa”.
A cosa si riferisce quando afferma che l’organismo dirigente del partito smentisce se stesso?
“Lo scorso luglio, se non ricordo male all’unanimità, la direzione del partito guidato da Antonella Milazzo ha approvato un documento dove si esprimeva un lusinghiero giudizio sull’operato degli assessori del partito. Ora a distanza di poco tempo hanno cambiato idea e ne chiedono il ritiro. Avevo ragione io allora quando affermavo che bisognava azzerare tutto. Ora giunge fuori tempo massimo questa decisione, che peraltro è monca. Il gruppo dirigente doveva rassegnare contestualmente alla richiesta di ritiro degli assessori, anche le proprie dimissioni”.
Alcuni dirigenti però si sono dimessi.
“Altri sono rimasti, altri ancora non si sono dimessi ma hanno votato contro. Questo non è sintomo di dialettica interna, ma di grande confusione. Mi chiedo che c’entra tutto questo con le risposte che attende da noi la gente”.
Si sono susseguiti degli inviti di esponenti provinciali per cercare di riaprire il dialogo trovando una percorso unitario. Il suo stesso referente di tanti anni Paolo Ruggirelo, si è espresso in tal senso.
“Sono sempre stato d’accordo su soluzioni condivise che siano il frutto di una discussione serena e franca. Ho apprezzato l’intervento di Paolo Ruggirello. Sul terreno del dialogo mi troverete sempre presente. E infatti lo chiedo da mesi ponendo però una condizione, che le cariche amministrative e politiche siano sgombre da chi li occupa. Non certo per esprimere un giudizio negativo sugli assessori. Ma per avere la libertà di intervenire a carte scoperte. Per quanto attiene le cariche di partito vanno azzerate per indire al più presto un congresso che elegga il nuovo gruppo dirigente”.