Il giudice Sergio Gulotta ha condannato il 58enne commerciante marsalese Paolo Mirabile a 5 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Mirabile è stato riconosciuto colpevole del reato di usura nei confronti di tre soggetti: i fratelli Nicolò Massimo e Antonello Muscarella (difesi dall’avvocato Francesca Lombardo) e Gaspare Pandolfo (difeso dall’avvocato Giuseppe Gandolfo, che rappresentava anche l’associazione antimafie e antiracket “La verità vive”). Mirabile dovrà riconoscere una provvisionale immediatamente esecutiva ai fratelli Muscarella e a Pandolfo, mentre il risarcimento verrà determinato in separata sede dal giudice civile. Sono stati invece assolti i fratelli di Paolo Mirabile, Francesco e Giovanna. I tre sono stati difesi dagli avvocati Diego Tranchida, Stefano Pellegrino, Maurizio D’Amico e Giacomo Pipitone. I fatti risalgono al 2006, mentre il procedimento trae origine dalle denuncia effettuata alla Guardia di Finanza da Nicolò Massimo Muscarella. A seguire Mirabile fu denunciato da altri nove soggetti, ma è stato ritenuto colpevole del reato di usura solo per le fattispecie relative i fratelli Muscarella e Pandolfo. E’ stato invece assolto dall’accusa di estorsione. Il pubblico ministero Niccolò Volpe aveva chiesto una condanna più severa, a 8 anni di reclusione.