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Lavorare gratis

Qualche giorno fa l’assessorato della Regione Siciliana ha pubblicato un bando per selezionare un giornalista che avrà il compito di occuparsi della comunicazione istituzionale in occasione del Vinitaly, in programma a Verona dal 15 al 18 aprile. Quel che salta all’occhio è che l’atto prevede che il professionista in questione debba garantire le proprie prestazioni a titolo completamente gratuito. Il principio della gratuità, peraltro, è esteso anche alle spese di viaggio, vitto e alloggio che il giornalista in questione dovrà affrontare nelle suddette giornate. Nel giro di pochi anni siamo dunque passati dai 23 addetti stampa di Cuffaro, tutti assunti senza concorso con stipendio da caporedattori, ai tagli di Crocetta fino al bando del governo Musumeci che non solo invita i giornalisti a presentare il proprio curriculum per lavorare gratis, ma chiede loro di pagarsi anche tutte le spese. La notizia ha fatto il giro del web in poche ore e sono in molti gli operatori dell’informazione che invitano al boicottaggio. Come spesso si è detto in questa sede, il principio dell’equo compenso è fondamentale in ogni settore. E se è vero che non può esserci alcuna nostalgia dei tempi in cui l’ufficio stampa regionale costava oltre 3 milioni di euro l’anno, appare evidente che nessuno tra i professionisti più quotati potrà aver voglia di mettere a disposizione della Regione le proprie competenze per un incarico in cui finirà per rimetterci di tasca. Magari invieranno le proprie candidature alcuni giovani precari e qualche pensionato della carta stampata, ma non quegli operatori della comunicazione che sarebbero capaci di raccontare la Sicilia del vino in maniera adeguata per reggere la concorrenza delle produzioni di altre regioni.

A spulciare i bandi regionali, in questi giorni, è possibile trovarne anche un altro, a firma dell’assessorato al turismo che ha ritenuto prioritario bandire un concorso di idee per un nuovo logo ufficiale della Regione che avrà il compito di accompagnare e promuovere l’originale slogan “Sicilia Paradiso in terra”. Un’occasione per valorizzare le eccellenze creative della nostra terra? Secondo alcuni sì, purchè il vincitore accetti di regalare alla Regione il prodotto del proprio ingegno e della propria creatività. Non è infatti previsto alcun premio in denaro per l’autore del logo selezionato, che potrà consolarsi con l’invito ad illustrare la propria idea nel corso di un evento pubblico. Ora, ci rendiamo tutti conto delle difficoltà economiche in cui versano le casse regionali. Ma sarebbero ben altri i privilegi e i tagli da operare, non è sicuramente mortificando il lavoro di giornalisti, grafici e creativi che si risaneranno i conti. Al massimo, li si potrà convincere che non è una terra che riconosce il merito e l’ingegno. Ma questo lo sapevano già…

Vincenzo Figlioli

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