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Piera Aiello: “Pronta a riprendere la mia identità. Da mia figlia il messaggio più bello…”

Tra le storie più suggestive di questa campagna elettorale appena andato in archivio, c’è senza dubbio quella di Piera Aiello, eletta con una messe di voti alla Camera con il Movimento 5 Stelle, che l’ha candidata nel collegio uninominale di Marsala. La sua elezione, comunque la si pensi, è un segnale simbolicamente importante per la Sicilia e, in particolare, per la provincia di Trapani, che tante volte hanno premiato candidati che si sono dimostrati più propensi al silenzio (o alla connivenza) che alla denuncia nei confronti della criminalità organizzata. Dopo più di 26 trascorsi da testimone di giustizia, Piera Aiello può adesso riappropriarsi della propria identità a cui dolorosamente aveva rinunciato a partire dal 1991, quando decise di denunciare gli assassini del marito Nicola Atria e di cominciare a collaborare con la magistratura, assieme alla cognata Rita. Una scelta in cui fu fondamentale il ruolo di Paolo Borsellino, allora a capo della Procura di Marsala, a cui Piera Aiello ha dedicato il suo primo pensiero dopo l’elezione.

Che bilancio fa di questa sua prima campagna elettorale?

Di questa campagna elettorale mi resterà soprattutto il bel ricordo di tante persone che mi sono state vicine, facendomi sentire protetta come se fossero un’altra scorta. Naturalmente speravamo che il Movimento 5 Stelle vincesse le elezioni. Per quanto mi riguarda, i voti sono stati davvero tanti e non posso che ringraziare gli elettori che mi hanno dato fiducia.

Che tipo di responsabiltà sente adesso, da parlamentare della Repubblica italiana?

Il peso che sento è forte. So che ci sono grandi aspettative nei miei confronti, ma sono circondata da persone giuste e sono fiduciosa sulla possibilità di fare tanto. Non sarà facile, un po’ di timore c’è. Del resto, sono una persona semplice, non una politica consumata.

All’inizio della campagna elettorale aveva detto che in caso di elezione avrebbe potuto riappropriarsi della sua identità. Come procederete adesso?

Il Servizio Centrale di Protezione ci sta già lavorando. Posso confermare che a giorni tornerò ad essere Piera Aiello anche sulla carta e che il 23 mi presenterò in Parlamento con il mio nome.

Quanto la emoziona questa cosa?

Mi fa molta paura. Non sono più abituata ai flash, quando vedo una macchina fotografica vado in crisi. Ma con mio marito ci siamo detti che ormai è cosa fatta e che vale la pena buttarsi a piene mani in quest’esperienza.

Come sa, pur essendo il partito più votato, il M5S non ha una maggioranza e per formare un governo Di Maio dovrà trovare un accordo con altri soggetti politici. Che auspici ha a riguardo?

Su questo non metto lingua, non sono la persona più adatta per fare pronostici. Ci sono persone più competenti come Santangelo, Corrao o Di Maio che decideranno il percorso da fare.

Un progetto da cui vorrebbe cominciare nella sua attività di parlamentare?

Idee ce ne sono tante, ma prima devo vedere la situazione, toccarla con mano. Naturalmente avrei qualche difficoltà ad occuparmi di agricoltura, turismo, caccia o pesca: non sono il mio campo. Spero di potermi impegnare in ambiti in cui spendere le mie idee e le mie competenze.

Ha sentito il sindaco di Partanna?

Stamattina (ieri per chi legge ndr) mi ha accolto nel suo ufficio e mi ha chiesto di collaborare. E perchè non dovrei farlo? Per il mio paese avrò sempre un occhio di riguardo, così come per Marsala e gli altri che mi hanno votato.

Ha ricevuto messaggi dal mondo dell’antimafia?

Ho ricevuto complimenti da mezzo mondo, dall’antimafia ai politici avversari. In questi anni ho conosciuto tante persone e a prescindere dalle idee politiche ho instaurato molti buoni rapporti.

Il messaggio che l’ha emozionata di più?

Quello di mia figlia, che aspetta un bambino. Mi ha scritto: “Mamma, so che ce la puoi fare perchè sei forte. Spero che mia figlia sarà forte come te”.

Vincenzo Figlioli

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