Piero Savona è pronto a ricandidarsi a sindaco. L’ipotesi da mesi ventilata ha trovato conferma nelle parole del diretto interessato, che nel corso di una manifestazione elettorale a sostegno di Pamela Orrù e Paolo Ruggirello per le Elezioni Politiche del prossimo 4 marzo, ha ufficializzato la propria disponibilità a tornare in campo per le prossime elezioni amministrative a Trapani.
“Ho dato la mia disponibilità a riprendere il progetto interrotto a giugno – spiega Savona -. Ricominceremo a lavorare per un programma che possa essere condiviso al di là dei tradizionali schieramenti di centrodestra e centrosinistra per il bene di Trapani, che si trova in uno stato disastroso. Vediamo adesso che tipo di intese riusciamo a trovare con i movimenti e i candidati già in campo. Ci interessano, comunque, accordi su programmi, non su persone o poltrone”.
Savona rivendica il lavoro di ascolto e confronto portato avanti lo scorso anno con le categorie produttive e le diverse realtà sociali trapanesi, condiviso dai quasi 15 mila elettori del capoluogo che lo hanno votato al ballottaggio, pur senza consentirgli di raggiungere il quorum necessario ad eleggerlo sindaco della città, dopo la rinuncia di Mimmo Fazio. Una mancata elezione che ha determinato il commissariamento della città, guidata dalla scorsa estate da Francesco Messineo tra non pochi malumori da parte della comunità cittadina. “Già durante la campagna elettorale dello scorso anno – sottolinea Savona – avevamo spiegato ai trapanesi che con il commissariamento la città si sarebbe fermata. Al di là delle buone intenzioni del dottore Messineo, osserviamo oggi una città fortemente in declino, che sconta anche la mancata programmazione degli anni precedenti sul fronte dei rifiuti o delle infrastrutture, come dimostra lo stato di disagio che vive il porto o anche la vicenda dell’aeroporto. Abbiamo perso grandi opportunità per il recupero dei plessi scolastici o nel sociale. Preoccupante anche la mancata elezione di rappresentanti del capoluogo alle ultime regionali, speriamo di poter contare su qualche presenza della nostra città dopo il voto di domenica alla Camera o al Senato. Dobbiamo riscoprire il nostro orgoglio, altrimenti Trapani non si salva. Proprio per questo, lancio un appello a tutte le forze politiche della città per superare la logica delle appartenenze e rilanciare il territorio verso altri lidi”.