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Mauro Ruisi (ABC): “Abbiamo una vocazione locale. Scenario nazionale poco attraente”

In occasione dell’iniziativa sul tesseramento di Alcamo Bene Comune-Alcamo Cambierà, abbiamo incontrato l’esponente storico del movimento politico nato sei anni fa. Tra i temi affrontati, oltre allo scenario elettorale del 4 marzo prossimo, le attività lanciate nell’ultima settimana dalla seconda forza politica della città.

Oggi è stato fissato l’appuntamento per il rinnovo e per l’apertura all’esterno del tesseramento del vostro movimento politico. Per quale motivo avete scelto questa data?

La tempistica in realtà è di cadenza annuale. Peraltro, mi piace ricordare che al di là del fatto che già sono sei anni di ABC, dal 2012 ad oggi, è un modo anche per continuare, a parte l’assemblea, a rinvigorire il rapporto con i nostri tesserati e, comunque, con le persone che si avvicinano. Ovviamente, non nego anche il fatto che dando un piccolo contributo per il tesseramento, si dà la possibilità di fare piccole attività così come noi abbiamo sempre fatto come ABC. Quindi, di fatto è una continuazione con le attività che abbiamo svolto prima, diciamo una piacevole conferma.

Il 2018 è iniziato per voi anche con altre attività e proposte nei confronti della città come, ad esempio, “Dillo ad ABC”, un sondaggio che avete lanciato sui social.

Sì. Diciamo che la partecipazione anzitutto dei tesserati, ma, poi, di chiunque vi abbia interesse alla città, è stata da sempre la nostra principale attività e, comunque, la nostra principale volontà. Si tratta di un sondaggio che di fatto è proiettato al DUP, al documento unico di programmazione e che, quindi, dà la possibilità a tutti, in questa fase che è quella più importante, programmatica, di potere fare in modo che si possa lavorare a delle proposte che, magari, dette in maniera generica possono essere anche limate e portate, effettivamente, a discussione dentro il Consiglio comunale affinché poi si possano inserire nel DUP. Quindi, di fatto è un modo per coinvolgere e sono contento che già la gente stia partecipando perché, poi, è la fase più bella: dalle proposte più semplici a quelle un pò più complesse. Però, effettivamente, il modo per partecipare è questo.

ABC-Alcamo Cambierà condivide con la maggioranza alcuni punti del programma. Siete la forza politica più vicina, ad esempio, sul tema ambientale. Cosa vorreste trovare nel DUP e dove pensate di poter incidere?

Devo dire in questa fase, proprio per rispetto a questo sondaggio, non mi voglio sbilanciare sui temi specifici. Il problema è che stiamo facendo un lavoro che sta coinvolgendo più persone possibili. Certo che poi, alla fine, i temi sono sempre quelli. Quindi, lei parlava di ambiente, ma a noi sta molto a cuore la tematica del traffico urbano che, onestamente, sta diventando veramente un problema. Ripeto, non voglio scendere nello specifico perché potendo portare avanti un ragionamento che coinvolga tesserati e non, vorremmo effettivamente renderli partecipi e decidere insieme. Quindi, mi riservo. Posso dire, però, che anche in seconda commissione stiamo lavorando a proposte congiunte, partendo chiaramente da ciò che non è stato fatto nel DUP appena passato. Stiamo dando uno sguardo alla base, ma anche a quelle che sono proposte di condivisione politica, fermo restando che essendo in tre, se non c’è una condivisione con le altre forze politiche, difficilmente entreranno nel DUP queste cose.

Durante l’ultimo Consiglio comunale vi siete astenuti sulla proposta di delibera che riguardava la variante cimiteriale. Come mai questa decisione su un argomento così importante, visto che vi è stata una svolta dopo alcuni anni? In commissione sembrava ci fosse una condivisione su questo progetto.

Le motivazioni sono state chiaramente spiegate dalla collega Camarda durante il suo intervento in Consiglio comunale. Abbiamo lamentato, come altre volte purtroppo è successo in Consiglio, anche in questa consiliatura, la pochezza della documentazione trasmessa non tanto alla commissione quanto al Consiglio, perché, poi, chi non fa parte della commissione guarda gli atti deliberativi nella loro completezza. Per esempio, parlando di atti istruttori, mancava all’interno della delibera lo stato attuale e lo stato di come divenivano le cose a seguito di questa proposta, al netto dell’importanza del tema. Effettivamente, è una cosa importantissima. Però, trattandosi di atti amministrativi e, soprattutto, avendo la necessità di una completezza degli atti istruttori, io ritengo che nell’interesse della città è necessaria una critica che deve essere fatta a chi redige le delibere e, perché no, al lavoro nelle commissioni, perché quando le commissioni si accorgono che le documentazioni sono incomplete, evidentemente dovrebbero un attimo…Qualora lo fossero. Io mi riferisco a quello che ho visto con i miei occhi nella proposta deliberativa non facendo parte della terza commissione. Quindi, mi riporto a quello che diceva Caterina Camarda in Consiglio comunale. Sull’importanza è chiaro: l’esigenza è tale, come tante altre del comune. Ma, questo, non può far diminuire la necessità della completezza degli atti amministrativi. Fondamentalmente, è questo.

Siamo vicini al prossimo appuntamento con le elezioni nazionali. ABC non si è espressa per quelle precedenti, che hanno riguardato il rinnovo dell’Assemblea regionale. In questo caso, qual è la vostra linea politica?

Più gli anni passano, più sostanzialmente stiamo calibrando il nostro lavoro su quella che è la nostra effettiva vocazione, il motivo della nostra nascita che è la città di Alcamo. Non è mai facile parlare in questi termini: indicazioni di voto o indirizzo. In realtà perché avendo una vocazione locale, tutto il resto è molto distante da noi. Abbiamo provato a fare un passo in avanti o, comunque, diverso con le scorse regionali. Sostanzialmente, è andata come è andata, ma, anche quello è servito per comprendere che la nostra vera vocazione, natura e motivo di esistenza è il territorio alcamese dove, comunque, c’è tanto da fare. Il motivo per cui ci siamo impegnati dal 2012 ad oggi e il motivo per cui, a distanza di sei anni, questa forza civica è viva, non certo per logiche o modi di intendere la politica come proiezioni a istanze successive o più grandi di noi. Quindi, non si tratta di lasciare libere le persone, si tratta di continuare il nostro mandato che è quello sostanzialmente di lavorare per la città. E, poi, nei fatti, ognuno di noi, in un periodo devo dire molto confuso della politica italiana, regionale e nazionale, abbiamo deciso volontariamente di dedicarci alla nostra città, al nostro mandato e di dare alla gente la possibilità di scegliere come vuole in quello che è lo scenario che appare confuso e devo dire poco edificante perché non particolarmente coinvolgente e attraente.

Sono trascorsi, come lei ha accennato, sei anni dalla nascita del vostro movimento. Avete resistito a ben due competizioni elettorali. Qual è il bilancio?

Posso dire che il bilancio è certamente positivo, ma non voglio nascondere le difficoltà che possono esserci per portare avanti una proposta come quella nostra rispetto al fatto che, da un lato, c’è la vecchia partitocrazia che, secondo me, non ha capito quello che è il tempo che stiamo vivendo, nel senso che non si rinnova, spesso resta come gli altri, non dà la possibilità a fare in modo che è quella che è l’ideologia, che è il vero motore della politica, possa ritornare a coinvolgere le persone. Dall’altro lato ci sono le situazioni come del 5 stelle, ma anche dei Salvini che, al netto delle proposte o, comunque, delle cose che possono essere condivisibili più o meno, parlano in un modo che a noi non piace, perché spesso fomenta, spesso crea delle situazioni soprattutto con i social che mi lascia molto rammaricato e intristito. Secondo me la politica sta subendo anche una deriva per l’uso distorto di questi social. Non faccio accuse perché, probabilmente, anche noi in passato…però, noi siamo in una dimensione piccola, locale, che si limita al nostro territorio. Ma se si proietta questo modo di agire su scala nazionale, e mi riferisco alle “boutades” di Salvini, alle “fake news” di qualcun altro, è chiaro che l’effetto che si crea è due poli equidistanti dove noi ci troviamo in mezzo: da un lato, la vecchia politica con i suoi carrozzoni, con la volontà di non cambiare mai, dall’altro, un modi di fare politica che onestamente ci lascia molto perplessi. La speranza, in tutta sincerità è difficile che si realizzi, però, noi continuiamo in questa direzione, è che forze civiche capaci di guardare alla sostanza e puntare sulle concretezze delle cose possano unirsi e collaborare e trovare una strada comune. Ovviamente, è molto difficile. Però, il nostro lavoro è in questa direzione. Ripeto, il fatto che è da sei anni che noi continuiamo significa che, comunque, c’è del buono e, malgrado tutto, c’è ancora motivo di continuare ad esserci.

Linda Ferrara

redazione

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