Sul caso della truffa alla Cei per la realizzazione, a Mazara del Vallo, della chiesa di San Lorenzo, nel quartiere Transmazaro-Miragliano, la Procura di Marsala ha chiesto, l’archiviazione per il vescovo Domenico Mogavero e il suo predecessore, Calogero La Piana.
A quanto si apprende da fonti del Tribunale, il gip avrebbe già accolto la richiesta del pm Antonella Trainito.
Mogavero e La Piana furono indagati insieme a Bartolomeo Fontana, progettista e direttore dei lavori, Francesco Scarpitta, progettista, Antonino Gaudente, titolare dell’impresa che si aggiudicò l’appalto, e Gaetano Stradella, responsabile del procedimento relativo al bando di gara mediante licitazione privata.
L’alto prelato chiese di essere ascoltato e l’audizione si svolse lo scorso 15 giugno, in Procura, alla presenza dei suoi legali, gli avvocati Stefano Pellegrino e Nino Caleca. “ Non sono un esperto in materia di appalti– dichia il vescovo di Mazara -, mi fidavo dei tecnici e firmavo le carte che questi mi portavano”. A condurre l’interrogatorio è stato il sostituto procuratore Antonella Trainito, che ha coordinato l’indagine svolta dalla guardia di Finanza. “Secondo l’accusa – ci ha detto l’avvocato Pellegrino – se la Cei avesse saputo dell’entità del finanziamento regionale per il complesso parrocchiale San Lorenzo, magari avrebbe concesso 500 mila euro in meno”.
Fu questa, infatti, la somma concessa dalla Regione. Un altro filone d’indagine, sempre nell’ambito dello stesso procedimento, vedeva il vescovo Mogavero e don Franco Caruso, ex economo della Diocesi di Mazara del Vallo, poi parroco a Santa Ninfa, accusati di appropriazione indebita (e don Franco Caruso, difeso dall’ avvocato Paolo Paladino, anche di malversazione). Ma anche per questo procedimento è stata chiesta l’archiviazione.