Sembrava immortale, da decenni ormai col viso smunto, ma gli occhi vigili e “la lingua” pronta, Vincenzo Vinci era sempre presente per le vie del centro di Marsala. Se n’è andato, con qualche problema di salute, dopo essere stato, negli ultimi mesi, ricoverato in una clinica di Bagheria. Conoscevo personalmente il “Compagno Vinci”, con lui mille discussioni, mille divisioni ma anche tanta simpatia. “Sono l’ultimo dei comunisti di Marsala ma anche l’ultimo Bartaliano rimasto”, diceva a tutti ricordando anche le sue due grandi passioni: la politica ed il ciclismo. Abitava in contrada Dara, non aveva mai preso la patente e si spostava regolarmente con i mezzi pubblici o con un passaggio degli innumerevoli conoscenti e amici che aveva. Fino a qualche anno fa era presente ad ogni riunione, conferenza, dibattito, dove quasi sempre interveniva. Poi andava via prima che finisse: “Debbo prendere l’ultimo autobus diceva, altrimenti rimango a piedi”.
La sua carriera politica fu molto intensa in quegli anni ’60 legati alle lotte contadine e ad un partito comunista e ad un sindacato che erano molto rurali. Era stato eletto più volte Consigliere comunale, rifiutando, diceva lui con orgoglio, di ricoprire la carica di assessore a cui il partito lo aveva qualche volta designato. In ogni caco per brevi periodi accettò la nomina dimettendosi poco dopo. Non aveva aderito al post PCI e una volta, davanti a me, ad un vecchio comunista disse: “Ora tu mi devi dire se debbo chiamarti compagno oppure amico”. Ricordiamo un episodio simpatico e allo stesso modo emblematico. In macchina, parcheggiato in campagna assieme ad altri in attesa di andare ad una riunione politica, visto che il giovane autista aveva posteggiato sotto un albero di ulivo, il compagno Vinci disse: “Levati – il riferimento era al PCI che stava diventando PDS con il simbolo dell’albero – io sotto questo albero non ci voglio stare!”.
Ritornò in primo piano circa 10 anni fa quando fu candidato, raggiungendo un lusinghiero numero di preferenze, per il rinnovo del Consiglio comunale, nella lista dei “Verdi”. Poi di nuovo tante chiacchiere e aneddoti. Come quando lo incontravamo al mercato dopo avere comprato dei pesci pregiati e ci diceva: “Alla faccia della società civile…” con il chiaro riferimento, anacronistico e fuori tempo, a quella borghesia che aveva combattuto negli anni del suo impegno politico. Comunque la pensiate, oggi ci sentiamo più soli perchè con il “cugino Vinci”, se ne va un pezzo di storia recente di Marsala.
[ gaspare de blasi ]