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Due pittrici aprono al Carmine la stagione delle arti visive

Gina Bonasera e Giuseppina Caruso presenteranno una esposizione di pittura dal 12 al 20 gennaio 2018 presso i locali della Sala Cavarretta sita nella splendida sede dell’Ente Mostra di Pittura Contemporanea del Comune di Marsala.
Dopo la personale del 2014 “Mutazioni materiche” Gina Bonasera, marsalese, propone una nuova serie di opere dal titolo “La perfezione degli strati”, una collezione di lavori in cui l’essenza femminile è narrata, con una punta di raffinata eleganza, come pagine di uno stesso libro, ma con storie diverse. Ogni volto sembra avere mille verità, le espressioni dell’anima, che si rivelano come geometrie perfette, facendo sperare l’impossibile. E, ogni volto ha la propria anima che si manifesta estremamente potente come viso, volto e non maschera. Albino Pitti, artista fondatore dell’Espansionismo, afferma “L’arte europea è caratterizzata da un cammino introspettivo lungo il quale si snoda la ricerca di se stesso attraverso l’indagine del corpo, e del volto nel caso di Gina Bonasera. Una ricerca che attraversa momenti drammatici e che procede in corrispondenza con l’evoluzione del pensiero filosofico e scientifico. I volti di Gina non mentono mai, sono l’immagine dell’anima, occhi interpreti. C’è lo sguardo, penetrante, vivo, diretto…e, come diceva il grande Modigliani, il futuro dell’arte è nel volto di una donna”.
Giuseppa Caruso, da Salemi, si appassiona all’arte digitale e da circa un decennio ha sviluppato un suo personale percorso creativo, partendo dai “Ritratti in rosso” (collezione di circa 20 opere), in una ricerca di forme e cromatismi sempre nuovi, non casuali. Nell’anno 2012 nasceva la collezione ”Pulsioni cromatiche”. Qualche anno dopo, nel 2015, da un ulteriore e costante impegno, intriso da poetiche suprematiste, si arriva alla mostra “Riverberi….dell’anima”, dove la composizione di pieni e vuoti si traduceva in intrecci ben strutturati racchiusi entro candide cornici bianche in una forma regolare: quella del quadrato.
Attualmente indaga sul concetto di maschera come figurazione dei molteplici moti relazionali dell’uomo con il mondo. La maschera, di memoria Pirandelliana, può essere anche un guscio di testuggine, che ripara e protegge, in una lettura positiva del suo ruolo, espressione delle molteplici sfaccettature che convivono in un solo individuo. In “Incastri dell’anima” la maschera diventa una chiave per accedere al nostro tempo.
Entrambe le artiste hanno frequentato il laboratorio di pittura del compianto Maestro Vito Linares e ne hanno tratto una grande esperienza che negli anni è maturata con il loro costante impegno e la continua ricerca.
Le opere saranno presentate al Vernissage del 12 gennaio dallo Storico dell’arte Carla Ricevuto, di seguito interverranno: la Professoressa Jole Zito Corleo, il Professore Lino Buscemi editorialista di Repubblica e il Professore Salvatore Ierardi dirigente scolastico. L’iniziativa gode del Patrocinio di AIAPI-UNESCO e del Lions Club Marsala.

Maria Grazia Sessa

redazione

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