Categorie: Lettere

Scrive don Fiorino sul biotestamento: “Curatemi fino all’ultimo”

Gentile Direttore,

a proposito del cosiddetto “biotestamento” (ovvero il testo sulle Disposizioni anticipate di trattamento e in materia di consenso informato), desidero esprimere pubblicamente che amando la vita, anche quando essa è “ferita” ed attaccata da gravissime patologie (quest’anno sono stato ricoverato in ospedale già tre volte e sono affetto da “sarcoidosi”…) voglio e vorrò essere sempre curato ed assistito come un essere umano degno del massimo rispetto. Che non rinuncio e mai rinunzierò ad ogni trattamento sanitario ritenuto necessario dal buon senso e dalla professionalità dei medici. Chiedo e chiederò ogni alimentazione artificiale e ogni idratazione artificiale ritenuta dai medici opportuna per la salvaguardia della mia esistenza. Non voglio e non vorrò mai essere trattato come un numero, come un “peso” o come un “disturbo”, perché io “valgo” e ho dignità,  e perché anche la mia sofferenza potrà essere un’ultima offerta alla vita, al mondo, a Dio che me l’ha donata. Accetto e accetterò ogni adeguata “terapia del dolore” per evitare  un eventuale “abbrutimento” dei miei ultimi giorni terreni. Desidero vivere pienamente il mio cammino terreno, anche quando arriveranno “tempeste” e dovrò affrontare pesanti “fardelli”. Fino all’ultimo istante desidero ringraziare per la meravigliosa avventura che è la vita umana. Comunico a tutti: curatemi “armonicamente” fino all’ultimo, senza alcun accanimento, ma non dimenticate che amo e amerò la persona unica quale sono. Finora ho trovato diversi “angeli”, tra medici, infermieri, familiari ed amici fedeli, che mi hanno sostenuto quando il mio corpo “colpito” mi ha provocato “difficili momenti” e di resistenza attiva. La lotta contro ogni tipo di male-malattia è di ogni giorno.  Con fratelli e sorelle in umanità è più coraggiosa e piena di speranza.

Don Francesco Fiorino

Gentile don Fiorino, accogliamo con estremo rispetto le sue parole che ben si legano al dibattito in corso a proposito del testamento biologico. Un lettore superficiale potrebbe pensare che nelle sue parole ci sia un pregiudizio negativo o atteggiamento di contrasto rispetto alla legge approvata ieri in Parlamento e che personalmente ritengo una grande conquista di civiltà per il nostro Paese. In realtà, non c’è un passaggio della sua lettera in cui si trovi una valutazione negativa di tale legge. Essere a favore del biotestamento, come lo sono io, non significa invitare tutti a chiedere di rinunciare alle cure in casi estremi, ma di essere liberi di scegliere per se stessi e il proprio corpo. Qualunque cosa si decida, l’aspetto che ritengo fondamentale è il rispetto verso le scelte altrui, a prescindere dalla loro condivisione. Con l’occasione, le faccio i migliori auguri per le sue condizioni di salute. (V.F.)

redazione

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