Salvare la cerealicoltura italiana abbassando il limite di micotossine nel grano duro. E’ questo il tema di un convegno organizzato dal Centro Studi “Simone Gatto” di Trapani-Erice e dal Laboratorio Democratico Sicilia, nella giornata di venerdì 22 dicembre, con inizio alle ore 16.30, nell’Aula Magna del Polo Universitario di Trapani, per puntare l’attenzione sul tema dell’uso dei grani duri siciliani e della salubrità/tossicità dei grani importati. Al centro della discussione c’è il tema della salute e del grano siciliano, e le sostanze dannose alla salute perché cancerogene, quali le micotossine.
All’incontro, moderato dalla giornalista Jana Cardinale, porteranno i loro saluti Salvatore Valenti, Presidente del Centro Culturale “Simone Gatto”, Francesco Brillante, per il Laboratorio Democratico Trapani, e Francesco Barbalace, Coordinatore per la Regione Sicilia del Laboratorio Democratico.
In qualità di relatori interverranno Giuseppe Pellegrino, dottore agronomo e coordinatore del Laboratorio democratico Trapani, che parlerà di “Grano Duro e Micotossine”, Antonio Carroccio, Professore di Medicina Interna, DiBiMIS, all’Università di Palermo, che affronterà il tema delle “Patologie glutine-correlate: tra celiachia e intolleranze”, il Parlamentare regionaleBaldo Gucciardi, che interverrà su “Una politica coraggiosa per la tutela della salute attraverso la salvaguardia della qualità degli alimenti”, Salvo Andò, Coordinatore nazionale del Laboratorio democratico, su “Cooperazione mediterranea e circolazione della conoscenza, come obiettivi privilegiati di una macroregione mediterranea”, Michela Giuffrida, Parlamentare Europeo del Pd, che si soffermerà su la “Difesa delle eccellenze siciliane attraverso la modifica del Reg. CE 1881/2006” – e a tal riguardo è prevista la proiezione del video sull’interrogazione per la modifica reg CE 1881/2006 che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari – e Gianni Pittella, Capogruppo PSE a Bruxelles, che concluderà parlando de “La politica Europea a difesa dell’ambiente e dell’uomo”.
Il convegno è volto ad approfondire l’argomento con il contributo degli esperti e degli addetti ai lavori, con il presupposto certo che i numerosi programmi di monitoraggio sostenuti da enti di ricerca regionali o nazionali attestano che il grano siciliano è ad elevato valore sanitario e a bassissimo rischio di contaminazione da micotossine cancerogene (sia normate sia emergenti).