Assolto perché il fatto non costituisce più reato. E’ questa la sentenza emessa dal giudice monocratico di Marsala, Matteo Giacalone (p.m. Anna Sessa). I fatti riferiscono allo scorso 7 giugno quando intorno alle 11 un uomo, G.A. di trenta anni, fu arrestato in fragranza di reato dai carabinieri in contrada Triglia Scaletta al confine tra i comuni di Mazara del Vallo, Marsala e Petrosino.
L’uomo in compagnia di un minore, fu fermato in una stradina secondaria che conduceva un casolare in evidente stato di abbandono da dove, secondo l’accusa, aveva rubato del materiale ferroso che stava trasportando in macchina. I carabinieri gli contestarono di averlo prelevato dall’interno del casolare. L’uomo invece affermò subito di averlo trovato in stato di abbandono nei pressi del magazzino.
Dopo l’interrogatorio di garanzia il 30enne fu rinviato a giudizio con l’accusa di sottrazione di materiale ferroso senza che a suo carico fosse preso alcun provvedimento di tipo restrittivo. Da allora si sono succedute diverse udienze del processo celebrato con rito direttissimo. Sono stati ascoltati, a partire dalla prima udienza del 28 ottobre, i militari che hanno operato l’arresto, l’imputato ed è intervenuto il pubblico ministero che aveva richiesto la condanna a sei mesi di reclusione. Il difensore dell’uomo, l’avvocato Leo Genna, aveva chiesto per il suo assistito, l’assoluzione perché il fatto non costituisce più reato in quanto non è stato possibile dimostrare che il materiale sia stato sottratto dal magazzino. Il giudice ha creduto alla tesi difensiva secondo la quale G.A. ha prelevato il materiale da un terreno vicino al casolare. Naturalmente soddisfazione ha espresso per l’accoglimento della sua tesi difensiva, l’avvocato Leonardo Genna.