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Tensione nel Pd di Erice. Relazione critica di Valentina Villabuona, il segretario Simonte: “Venuto meno il rapporto di fiducia”

Acque agitate a Erice in seno al Partito Democratico. Nel corso della direzione di lunedì sera, la dirigente Valentina Villabuona ha espresso al segretario Gian Rosario Simonte le sue perplessità sulla gestione del partito negli ultimi 10 mesi, dalla primarie per le comunali di inizio 2017 fino alle recenti regionali.

“Fa piacere prendere atto – scrive la Villabuona – che il segretario comunale senta l’esigenza di comunicare con la sua segreteria e voglia condividere le scelte amministrative, bisogna comunque sottolineare il gravissimo ritardo con cui viene convocato questo organismo, che dalle primarie ad oggi è rimasto fermo e non è stato messo in condizione di discutere di nulla. Basisce poi che un segretario non senta la necessità di convocare la direzione comunale, unico organo deliberativo sulla linea politica del Partito Democratico che non si è espressa sulla formazione della lista per le comunali, sulle scelte post elettorali e nemmeno sulle regionali pur avendo un suo iscritto candidato”.

Diversi i punti della relazione che Valentina Villabuona ha illustrato nel corso della direzione, al termine del quale il segretario Simonte (che è anche assessore della giunta Toscano) ha comunicato alla dirigente comunale del Pd che il rapporto di fiducia era venuto meno. “Prendo atto con serenità della sua scelta – afferma Valentina Villabuona – e continuerò il mio percorso nel Partito Democratico partecipando agli organismi in cui sono presente, qualora decida di convocarli”.

Questo il documento integrale:

1. da membro della segreteria avevo sollecitato telefonicamente il segretario per predisporre, nel rispetto di tutte le sensibilità, una commissione a cui affidare la composizione della lista, come è avvenuto a Trapani, anche in considerazione del fatto che lui stesso fosse candidato; richiesta mai discussa in segreteria e disattesa, con il risultato che i nomi dei candidati (5 soli iscritti al Pd) si potevano conoscere solo recandosi presso l’ufficio del segretario e i criteri sulla composizione della lista non sono mai stati resi noti.

Rimangono diverse perplessità: perché Pepea Alcamo (candidata nella lista Erice che vogliamo – voti 155) e Angela La Porta (candidata nella lista Toscano Sindaco – 114 voti) entrambe componenti della direzione comunale si sono candidate in altre liste, mentre nella lista Pd si candidavano De Blasi (19 voti), Ciotta (29 voti) e Biondo (57 voti)? Probabilmente con due candidate sopra i 100 voti poteva scattare il terzo seggio. Quali le motivazioni politiche?

 2. Più volte il Presidente del consiglio comunale (421 voti)  ha parlato di deroga concessagli per la lista “Trachida per Erice”, che tutto è apparsa durante la competizione elettorale tranne che una lista gemella, anche perché considerato che imbarcava i faziosi (o ex faziosi) difficilmente avrebbe potuto avere qualcosa in comune con il Pd, ma sicuramente ha contribuito ad ingenerare nell’elettorato confusione, andando a penalizzare il candidato Sindaco del Pd di Trapani. Quando si è espressa la direzione comunale per discutere di questa deroga, così come per le alleanze? Deroga per la quale ci tengo a sottolineare, se proposta all’interno di un ragionamento politico e se ci fosse stata l’opportunità di esprimersi in una direzione comunale sarei stata favorevole, ma anche in questo caso si è preferito gestire la questione in privato.

3. Il dopo elezioni è stato gestito solo dagli  eletti e attraverso la stampa gli iscritti del partito democratico e i dirigenti hanno appreso la composizione della giunta, l’elezione del Presidente del Consiglio, scelta quantomeno discutibile in considerazione della candidatura alle regionali; l’elezione del capogruppo condivisibile ma che poteva essere gestita diversamente in ragione del risultato elettorale, che avrebbe potuto portare la Daidone in giunta come assessore alle frazioni (ex delegato sindaco di Napola) e il primo dei non eletti Ruggero Messina (190 voti) in consiglio con un allargamento della rappresentanza per il Partito Democratico, portando a ricoprire la carica di capogruppo al rieletto Pino Agliastro;

4. Ingresso Francesca Miceli (eletta nella lista Toscano Sindaco –  voti 130) anch’esso appreso dalla stampa e non si comprende se sia un’adesione tecnica al gruppo o una condivisione di percorso politico nel Pd, c’è stata riunione di segreteria o di direzione in merito?

5. Elezioni regionali dove non si sono mai riuniti gli organismi nonostante un iscritto candidato, dove non si è sentita l’esigenza neanche di organizzare  un’iniziativa politica a sostegno di Micari, probabilmente perché si puntava al voto disgiunto? A vedere alcuni facsimile il dubbio appare legittimo.

6. Da giugno ormai i rari comunicati del Pd vengono predisposti dal segretario che sembrerebbe aver avocato a sé le mie deleghe, rimango a disposizione del partito e lo invito a trarre le dovute conclusioni.

Infine, ricordo che pur non avendo condiviso il percorso, pur essendo sempre stata favorevole alle primarie di coalizione, all’apertura ai socialisti e contraria ad inglobare i movimenti di Fazio e mi riferisco in particolare a “Progetto per Trapani”, perché anche quando si parla di civismo si deve mettere in primo piano la compatibilità dei percorsi non solo locali e non si può imbarcare di tutto pur di fare risultato, la sottoscritta ha dato con serietà il suo contributo candidandosi e insieme alla propria area coinvolgendo un altro candidato e portando quindi alla lista 255/1818 preferenze, così da fare chiarezza anche sul contributo di tutti, anche in considerazione del fatto che il sindaco ha raggiunto il 40% per circa 130 voti!!!

Rimane l’amarezza per un partito che dopo aver fatto la Festa dell’Unità, creato le aree tematiche, organizzato iniziative pubbliche su temi importanti, ha deciso di chiudersi e di diventare il partito prima della candidata sindaco e poi degli eletti (o meglio di alcuni eletti), senza alcun rispetto per le regole di gestione, per gli iscritti e per quanti (pochi in verità) si sono spesi per contribuire alla crescita del circolo.

È evidente che questo documento (che consegno al segretario) rappresenta l’avvio di un confronto che non si può esaurire in questa riunione di segreteria e che solo per rispetto di questo organismo viene presentato intanto in questa sede, ma che porterò avanti chiedendo fin da subito che si avvii una riflessione seria in tutti gli organismi di circolo (direzione e assemblea).

redazione

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Tags: Gian Rosario SimontePd EriceValentina Villabuona