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Si scioglie il gruppo Cambiamo Marsala e il Pd è sul piede di guerra: il sindaco a un bivio

L’ “autunno caldo” della politica marsalese ha registrato un’altra delicata tappa nel corso della seduta consiliare di ieri sera. Com’era prevedebile, i vari gruppi hanno ripreso il confronto con il sindaco Alberto Di Girolamo laddove si era interrotto prima della campagna elettorale per le regionali, tornando a chiedere maggiore dialogo e coinvolgimento nelle scelte amministrative. Rispetto ai tempi della complessa approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche e del Bilancio di Previsione si sono però determinate tutta una serie di novità che dovranno inevitabilmente far riflettere il primo cittadino lilybetano: il mutato scenario politico regionale, lo scioglimento dei gruppi consiliari dell’Udc e di Cambiamo Marsala, l’atteggiamento sempre più critico del Pd, preannunciato sabato scorso da un duro documento approvato all’unanimità dalla direzione comunale. Sullo sfondo, almeno per ora, la possibilità di una mozione di sfiducia da parte dell’aula consiliare: il portavoce pentastellato Aldo Rodriquez dichiara di aver già raccolto mille firme a sostegno della sua iniziativa volta a chiudere anticipatamente quest’esperienza amministrativa e a cui pare abbiano dato adesione altri quattro colleghi d’aula (Alfonso Marrone, Alex Coppola, Ignazio Chianetta e Michele Gandolfo). Se ne riparlerà nelle prossime settimane, ma la sensazione e’ che difficilmente il massimo consesso civico andrà fino in fondo.

Una seduta, dunque, estremamente complessa quella di ieri, apertasi con le critiche al neodeputato Stefano Pellegrino, che avrebbe definito “indecenti” i consiglieri comunali marsalesi, rei di non averlo votato alle recenti regionali. Diversi gli interventi che hanno auspicato, a tutela dell’organo consiliare, una marcia indietro del penalista lilybetano.

Poi l’annunciata costituzione di un nuovo gruppo consiliare, denominato Iniziativa democratica popolare, da parte di Flavio Coppola e Giovanni Sinacori, che all’indomani delle regionali avevano preannunciato la propria decisione di abbandonare l’Udc.

A seguire il vicecapogruppo del Pd Calogero Ferreri ha ribadito i contenuti del documento approvato dalla direzione, invitando il sindaco, a cambiare rotta sui rapporti con i gruppi consiliari, tenendo conto delle loro istanze e delle loro proposte, mentre Antonio Vinci ha ulteriormente sottolineato che il Pd voterà solo gli atti che riterrà utili alla città.

Sulla stessa scia delle sedute precedenti, Alfonso Marrone è tornato ancora una volta sulle dimissioni dello scorso luglio di Salvatore Accardi, tornato adesso in giunta e per la prima volta anche in aula assieme al neoassessore Andrea Baiata e al resto della compagine amministrativa (Agostino Licari, Clara Ruggieri, Anna Maria Angileri e Rino Passalacqua). “Signor sindaco, lei ci mortifica con le sue scelte”, ha detto il capogruppo di Una Voce per Marsala, invitando Di Girolamo alle dimissioni, così come il socialista Michele Gandolfo. A Marrone ha risposto a sua volta Accardi, ribadendo di non aver lasciato la scorsa estate la giunta per questioni personali, ma per motivazioni politiche, come già spiegato nei giorni scorsi alla stampa.

A sorprendere molti colleghi d’aula è stato invece l’intervento di Linda Licari, che ha annunciato lo scioglimento del gruppo consiliare Cambiamo Marsala. Una decisione evidentemente sofferta, ma maturata dopo un confronto all’interno dell’associazione che era stata creata all’indomani delle amministrative del 2015 per dare continuità al lavoro fatto in campagna elettorale con numerosi pezzi della società civile. “Negli ultimi mesi – ha affermato la Licari – abbiamo purtroppo assistito ad un atteggiamento di chiusura e scollamento da parte della giunta, che si è allontanata dal progetto iniziale di cambiamento. […] Ciò che abbiamo chiesto e che è stato disatteso, in particolare nell’ultimo periodo, è stato un maggiore dialogo con la città, con coloro che hanno contribuito alla redazione di questo progetto che ha visto, con risultati plebiscitari, diventare sindaco Alberto Di Girolamo. Le difficoltà in coalizione erano previste, ma quelle con la città no”. Tuttavia, Linda Licari sottolinea che né lei né il collega Daniele Nuccio andranno all’opposizione: “La nostra azione non è di rottura, ma di rilancio. E’ buttare un sasso nello stagno, creare una reazione capace di allargare il campo d’azione, unire le forze di sinistra, disperse nella confusione generale, vissuta anche a livelo nazionale”. Licari e Nuccio confluiranno dunque nel gruppo misto, ma nel frattempo lavoreranno per un nuovo movimento civico “che possa far recuperare l’entusiasmo per la politica”.

“Se ci troviamo a questo punto – ha rilanciato Luana Alagna rivolgendosi al sindaco – vuol dire che qualcuno non ha fatto il suo dovere. […] Siamo stati eletti con una maggioranza netta che ci avrebbe potuto garantire di governare con serenità. Questo non è successo ed è dipeso da lei che non ha fatto da collante”. L’intervento del sindaco è anticipato da un nuovo appello al primo cittadino da parte di Giovanni Sinacori, che torna a suggerire un nuovo patto tra amministrazione e Consiglio: “Le chiedo fermamente di indicare una strada per una leale svolta. Le chiedo fermamente di non vanificare le posizioni di grande responsabilità che l’opposizione ha preso consentendo alla maggioranza di approvare atti importanti. Invitiamo tutte le forze politiche a fare in modo che questa città esca fuori da quella che sembra essere diventata un’irreversibile depressione”. In caso contrario, per l’ex Udc si darà ancora una volta ragione a quanto scritto da Tomasi di Lampedusa nella più celebre tra le sue opere: “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra”.

Il sindaco Alberto Di Girolamo, da parte sua, è tornato a sottolineare i risultati raggiunti dalla sua giunta (“dire che non è stato fatto niente per la città è una bugia eclatante, grande quanto una casa”), mostrando evidente disappunto per il nuovo atteggiamento del Pd: “Mi sarei aspettato dal mio partito una riflessione sulla sconfitta alle elezioni regionali, una discussione serrata per capire le ragioni. Tre mesi fa c’era stata una direzione che, al di là delle criticità che anch’io riconosco, dava una valutazione complessivamente positiva dell’operato dell’amministrazione. Non mi aspettavo che si discutesse improvvisamente di un’altra cosa”. Alla fine, comunque, Di Girolamo mostra un atteggiamento di apertura anche alla minoranza (“Passata la buriana politica, c’è da migliorare rapporto tra amministrazione e forze politiche, non limitatamente alla maggioranza”), riservando anche un passaggio alla possibile sfiducia: “Se i consiglieri vogliono raccogliere le firme ne prenderò atto e andremo tutti a casa”. Il dibattito in aula è poi proseguito con gli interventi di Letizia Arcara, Ginetta Ingrassia, Daniele Nuccio, Calogero Ferreri, Antonio Vinci, Walter Alagna, che con toni diversi si sono mostrati insoddisfatti per le risposte date dal sindaco.

Alla fine il presidente Sturiano ha sciolto la seduta. Il Consiglio tornerà a riunirsi il 29, quando sarà chiamato a discutere l’approvazione del Rendiconto finanziario del 2016.

Vincenzo Figlioli

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