Con una nota stampa diffusa sabato scorso, la direzione comunale del PD di Marsala che si è riunita nella tarda serata di venerdì, di fatto ha sancito, se non una rottura, almeno una “sonora” tirata d’orecchi all’amministrazione comunale guidata da Alberto Di Girolamo, che fino a pochi mesi fa era segretario comunale del partito e che poi, a seguito del congresso è stato sostituito, dopo le sue dimissioni, da Antonella Milazzo.
Abbiamo parlato, a margine della seduta del consiglio comunale di ieri sera, con il capogruppo del partito Antonio Vinci.
“L’assemblea ha condiviso il documento che fa seguito alla richiesta fatta per diverso tempo all’Amministrazione per una maggiore condivisione delle scelte e una maggiore informazione sulle attività e le iniziative portate avanti dalla stessa, oltre che un supplemento di attenzione per i rapporti consiliari”.
Insomma voi lamentate soltanto una scarsa attenzione del sindaco nei confronti del suo partito?
“Abbiamo espresso e io stesso l’ho più volte dichiarato in Aula, l’apprezzamento per il lavoro di programmazione a medio e lungo termine portato avanti. Abbiamo, come gruppo consiliare e ora la nostra posizione è recepita anche dal partito, la necessità di un maggiore coraggio ed efficienza sugli obiettivi a breve termine, necessari per mantenere un rapporto positivo con i cittadini”.
Avete denunciato che a vostro avviso che nell’opinione sta crescendo un clima di crescente sfiducia, che sarebbe un grave campanello di allarme che potrebbe erodere il grande consenso riscosso dal sindaco e dal Partito Democratico alle elezioni del 2015.
“Se una città da noi amministrata si riscontrano carenze su pubblica illuminazione, manutenzione stradale, verde pubblico, riscossione tributi, programmazione turistica, sostegno all’agroalimentare, e alla vitivinicoltura in particolare, vuol dire che i problemi gravi che abbiamo denunciato in campagna elettorale e per i quali ci siamo proposti come soluzione, non siamo in grado di risolverli. Determinando così il malcontento dei cittadini e ponendo il PD in difficoltà nel rapporto con la città”.
Allora voi vi ponete quasi all’opposizione della vostra giunta?
“Certamente no. Però è vero che il partito non è stato in alcun modo per esempio, coinvolto nel completamento della Giunta e ciò ha generato incertezza e confusione, rischiando di logorare il tessuto unitario che si sta cercando di costruire. Il nostro documento parla chiaro, rilanciare l’azione politico-amministrativa, anche alla luce di una possibile nuova definizione della maggioranza consiliare”.
Voi affermate nel documento di non condividere il metodo adottato e ritenete i risultati insoddisfacenti per l’immagine complessiva del PD e dell’Amministrazione.
“Sarebbe stato opportuno lavorare ad un accordo politico e programmatico, tenendo conto della rappresentatività politica delle persone scelte, oltre che delle loro competenze. Da oggi io avverto il il rischio è che la Giunta appaia poco autorevole e il quadro politico fragile e confuso”
Che cosa accadrà quindi nelle prossime riunioni del Consiglio comunale?
“Che la maggioranza, la giunta e il sindaco saranno in forte difficoltà quando ci saranno nuovi passaggi importanti e significativi in Aula”.
Voi affermate che alla luce di tutto ciò la direzione “si vede costretta” ad assumere una posizione critica nei confronti dell’Amministrazione comunale, dando mandato al Gruppo consiliare di valutare di volta in volta i singoli atti amministrativi nell’esclusivo interesse della Città.
“Ed è quello che il gruppo farà. Sempre negli interessi dei cittadini valuteremo gli atti proposti dalla giunta di volta in volta, esprimendo con il voto il nostro giudizio.
Che talvolta potrà essere di bocciatura?
“Mi auguro di no, ma potrebbe capitare”