Categorie: AperturaIo la penso così

Le città del nucleare

Quando in partiti non sanno più di cosa discutere (e ce ne sarebbe…) tirano fuori argomenti talmente altisonanti che come sistema di distrazione di massa funziona benissimo. L’altra sera in una trasmissione televisiva in cui politici si azzuffano (“ma poi vanno a cena insieme”, come diceva una nostra anziana congiunta), il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha introdotto il discorso relativo all eventuale utilizzo dell’energia nucleare. Era presente e ce ne scusiamo se non ricordiamo il nome, una deputata del Pd di chiara matrice renziana. “…sono d’accordo con l’energia atomica, tuttavia state sicuri che se dovessero vincere i Cinque Stelle o Berlusconi non ne farà niente. Quest’ultimo è bravo solo nel fare solo annunci”, ha affermato la Nostra. E la discussione si è fatta più, diciamo così, politica. Che bisogno ci fosse non si è capito, comunque apriti cielo e dibattito riaperto. Il riferimento a Berlusconi sembra anticipare la strategia del nuovo gruppo dirigente del Pd che appare ormai è chiara: “aspettiamo che muoia Berlusconi per vincere le elezioni, intanto se serve ci alleiamo con lui”. Ora chi ci segue sa che noi gli uomini li vorremmo tutti immortali (ci sarebbe il problema di Salvini, ma pazienza), quindi non condividiamo questa strategia. A riportare il discorso sull’alveo tecnico ci ha pensato il ministro Calenda, che ha comunicato che oltre trenta sindaci hanno fatto richiesta di installazione, nel loro territorio, delle centrali nucleari. Ministro, ci dica quali sono le città. Vorremmo conoscerne l’ubicazione e sapere che ne pensano i loro abitanti. Dicono gli esperti che per “piazzare” una centrale occorrono: tanta acqua di mare, un porto attrezzato, strade adatte ai trasporti pesanti e… settecento anni per smaltire le scorie nucleari, di cui nessuno parla. Sindaco Di Girolamo, ci faccia sapere che noi tra quei 30 comuni non ci siamo. Siamo fiduciosi. Vero è che abbiamo tanta acqua marina, ma trasporti e porto fanno schifo…Tornando alla strategia del Partito Democratico, ci viene in mente un nostro vecchio conoscente che aveva sempre questioni con un suo anziano vicino. Non avendo argomenti ne, non so se ci capite, il carattere per replicare a brutto muso, diceva spesso: “…é vecchio, aspetto, prima o poi dovrà…”, e invece si ammalò e morì lui. Appunto, amici del Pd, aspettando aspettando…

redazione

I commenti sono chiusi.

Condividi
Tags: partito democratico