Se n’è andata in silenzio la bella voce di Settimo Rosolia, la voce classica di tenore all’antica, la voce che nei concerti per canto e pianoforte entusiasmava gli appassionati della lirica e delle canzoni napoletane, non soltanto in Italia, ma anche all’estero (America, Canada, Francia). Una voce molto apprezzata anche da grandi cantanti lirici, sia per la bellezza che per la facile estensione (sia nel registro basso che negli acuti e sovracuti), come Mario Del Monaco, Nicola Martinucci, Andrea Bocelli.
Ho il piacere di possedere la registrazione del concerto che Settimo Rosolia tenne a Bolzano nel dicembre dell’anno 2000 riscuotendo un grande successo di pubblico: sto ascoltando, con un nodo alla gola, la romanza “Nessun dorma” dalla Turandot di Giacomo Puccini, che termina con un formidabile “si naturale”, nonché la romanza “Che gelida manina” dalla Boheme di Giacomo Puccini, che termina con un “Do naturale” di eccezionale qualità, nonché la romanza “A te, o cara” dai Puritani di Vincenzo Bellini con un “Do diesis” ammirevole nella parte finale, nonché la romanza “E lucean le stelle” dalla popolare “Tosca” di Giacomo Puccini, emozionante e drammatica. Ai funerali di mercoledì 18 ottobre scorso la Chiesa di San Francesco era stracolma di gente, tra cui il senatore Pietro Pizzo, molto emozionato, per dare l’addio affettuoso all’amico tenore Settimo Rosolia. Addio, caro Settimo, che con la tua bellissima voce di tenore lirico concertistico hai onorato la nostra città di Marsala. Grazie!
Erino Parrinello