Siamo abituati anche guardando certe trasmissioni televisive a vedere delle “cattedrali nel deserto” costruite con soldi pubblici e mai entrate in funzione. Stazioni ferroviarie mai inaugurate, carceri pronti e vuoti, ospedali rimasti chiusi ad aspettare medici e pazienti. Abbiamo quindi seguito, ma non ci ha appassionato più di tanto, la vicenda del possibile trasferimento del Commerciale nei locali del tribunale quando (ma quando?) la struttura sarà lasciata libera per il trasferimento nel nuovo edificio di via Del Fante. Vorremmo invece aprire, come usa dire un nostro amico, un’altra maglia: quella dell’ormai ex ospedale san Biagio, lasciato in stato di abbandono dopo il trasferimento del nosocomio in contrada Cardilla. All’inizio, come accade periodicamente con il Commerciale di via Trapani, si sono susseguite proposte e proteste, interrogazioni ed appelli e poi…Chi ci segue sa che noi nel nostro piccolo sono anni che andiamo predicando il pessimismo. Anni fa scrivemmo in una nostra nota che per almeno un decennio dei locali dell’ospedale vecchio nosocomio non se ne sarebbe parlato. Sbagliavamo, qui ci si avvia nel secondo decennio senza che accade nulla. I fatti sembrano darci ragione proprio mentre avremmo voglia di avere torto. Un paese civile si misura dalla qualità e anche dalla quantità di servizi. Strade pulite, trasporti pubblici efficienti scuole gratis e funzionanti, tutela dei ceti più deboli: ecco quello che dovrebbe assicurare una città, una regione, lo Stato. Invece dopo decenni e milioni spesi per l’ospedale di Cardilla dei locali dell’ospedale vecchio non ne parla più nessuno. O meglio quasi nessuno. Durante la campagna elettorale appena conclusa ad una occasionale nostra domanda sull’argomento, un politico ci ha risposto: “Non siamo all’anno zero”. Non ne citeremo il nome per rispetto ai suoi familiari che già hanno il grave problema di averlo come congiunto, ma voi avete capito bene di chi si tratta. Ma come non siamo all’anno zero? Se fossimo un paese civile quelli che una volta erano i reparti dovrebbero essere funzionanti e adibiti ad altri servizi non ospedalieri mentre lei caro sig, politico potrebbe benissimo beneficiare del nuovo e tanto decantato ospedale, magari del reparto di neurologia (per essere subito dimesso, per carità. Ma una visitina non guasterebbe). E così, mentre non ci sono più conferenze di servizio per l’utilizzo del san Biagio, mentre i consiglieri comunali non ne parlano più e dall’Asp fanno sapere di stare approntando le carte ma con un leggero ritardo, il san Biagio cade a pezzi. Ma forse è quello che taluni vogliono. Al Commerciale toccate ferro e quant’altro.