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Valentina Palmeri (M5S): “I cittadini faranno le loro valutazioni. Mi auguro che andranno a votare nel modo più consapevole, libero e informato possibile”

La deputata regionale pentastellata, nel corso dell’intervista, ha descritto la sua attività svolta nei cinque anni trascorsi tra i banchi dell’opposizione all’ARS per affrontare alcune problematiche del territorio trapanese. Le abbiamo chiesto come sta portando avanti la campagna elettorale nella sua città, Alcamo, in cui oggi il suo movimento governa, e se teme il confronto con il centrodestra e il suo leader Musumeci, qui appoggiato da tre candidati su sei nella corsa a Palazzo dei Normanni.

Lei, come il suo collega Sergio Tancredi, è deputato uscente all’ARS. Come sta affrontando la sua campagna elettorale in provincia di Trapani, dove sono candidati anche tre nuovi portavoce, e nella sua città dove oggi governa il Movimento 5 Stelle?

Noi stiamo affrontando questa campagna elettorale, rispetto al 2012, con una maggiore consapevolezza di quelli che sono i problemi, le priorità da affrontare per i cittadini, per il territorio. In cinque anni, abbiamo sentito tantissimi cittadini, abbiamo fatto centinaia di incontri e tavoli di lavoro all’ARS, nel territorio, iniseme agli attivisti. Soprattutto, ora, dopo un anno di programma, dopo avere raccolto tutte le segnalazioni da parte dei cittadini, veramente, abbiamo scritto un programma partecipato. Quindi, stiamo vivendo questa fase così, con la voglia di cambiare la Sicilia. Rispetto all’amministrazione, sicuramente, c’è una consapevolezza del fatto che, andando al governo, ci potrà essere la possibilità di realizzare più facilmente le progettualità ad Alcamo. Non è mancata la collaborazione in questo periodo, in quasi un anno e mezzo di amministrazione, così come non è mancato il mio ruolo attivo, di interesse sul territorio dal 2012 ad oggi.

Ad Alcamo, siete sei candidati all’Ars. Vi è la possibilità che il Movimento 5 Stelle possa ottenere due seggi in provincia di Trapani. Il secondo seggio, secondo rumors, potreste contendervelo con l’ex sindaco Giacomo Scala.

Io in realtà non dò molta importanza ai rumors. Ne ho sentiti diversi. Alcuni mi danno come maggiore competitor Vincenzo Abate. Altri, addirittura, nessuno dei due. Io darei soltanto fiducia ai cittadini, al loro spirito critico. Non ascolterei null’altro.

Si è occupata molto di rifiuti. Per quanto concerne il piano di Alcamo, questo è stato criticato dall’ex deputato Massimo Fundarò. Le modifiche che all’epoca sono state suggerite all’ex commissario Arnone le rivendica tutt’oggi?

Noi abbiamo fatto delle proposte di risparmio a suo tempo, che erano state anche condivise dagli uffici di Alcamo. Si poteva veramente risparmiare tantissimi soldi dei cittadini, senza tagliare servizi, ma andando a tagliare degli sprechi nei fatti. Si poteva fare davvero tanto per risparmiare. Poi, questa proposta ha subito giustamente delle modifiche. L’amministrazione si è insediata e gli uffici hanno apportato le modifiche che hanno ritenuto più opportune. Sicuramente, il risparmio è stato fatto. Se sono stati fatti degli errori, sicuramente, saranno rivisti, come l’amministrazione di fatto sta apportando. Vi sono tantissime migliorie. La raccolta differenziata è aumentata, ha superato il 65%. Quindi, penso siamo nella strada giusta. Le critiche lasciano il tempo che trovano di fronte ai fatti.

Quali sono le battaglie che a livello locale ha condotto in questi anni?

Per quanto riguarda le attività sul territorio, sin dal mio insediamento ho cercato di collaborare con i cittadini e lavorare per i cittadini del territorio. Così, tutti i miei colleghi del Movimento 5 Stelle. In particolare, mi sono battuta per evitare la chiusura dell’ospedale di Alcamo e per piccoli potenziamenti dei reparti. Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto, essendo all’opposizione e non al governo, perché non dimentichiamoci che questo ospedale è stato gravemente depotenziato e indebolito negli anni precedenti, quando i politici potevano fare qualcosa sia a livello provinciale, regionale e comunale, e non hanno fatto niente. Poi, ho denunciato la mancanza dell’impianto fognario di Alcamo Marina. Ho presentato degli atti ed ho collaborato con l’ex amministrazione comunale di Alcamo, con il collega europarlamentare Ignazio Corrao e, adesso, con l’attuale amministrazione. E, finalmente, l’iter di questo progetto si è sbloccato, si è avviato. È stato inserito nel PEG, nel piano comunale, il progetto preliminare, quindi è un iter che attraverso un lungo percorso è stato avviato. Infatti, il turismo della nostra Alcamo Marina deve passare anche dalla salvaguardia della nostra costa e dalla tutela della salute dei cittadini. Per quanto riguarda sempre il territorio di Alcamo, ho partecipato insieme ad un comitato alla salvaguardia del geosito, cercando di limitare l’impatto del progetto dell’anfiteatro, ottendendo delle migliorie progettuali. Anche se i progetti, a mio modo di vedere, avrebbero dovuto valorizzare ancora di più il geosito attraverso la creazione di un geoturismo che avrebbe molto valorizzato il territorio. In generale, tutte le attività che ho fatto a livello locale, provinciale e regionale, le ho fatte sempre con gli attivisti, i cittadini. Abbiamo sempre raccolto le segnalazioni del territorio. Bisogna soprattutto fare le battaglie a livello regionale, perché, ad esempio, quando si parla di acqua, avendo presieduto la sottocommissione al servizio idrico, mi sono resa conto di quanto certe cose si risolvono a quel livello. Quindi, migliorando molte pianificazioni a livello regionale, come acqua, rifiuti ed energia, possiamo avere dei benefici enormi a livello comunale.

Lei si è occupata anche del progetto Elimi.

Il progetto parte da tutto questo: mettere insieme le valenze, le vocazioni del territorio, quindi, l’agricoltura, l’ambiente, il turismo, i beni culturali, per valorizzarlo. Non bisogna andare ad esasperarlo o violentare quelle che sono le caratteristiche del territorio, ma assecondarle al fine di creare turismo. Il Parco Elimi è un progetto che va in questa direzione ed ha già avuto la firma dei sindaci di San Vito Lo Capo, Custonaci, Buseto, Calatafimi, Castellammare del Golfo e Alcamo. Non è solamente un nuovo parco naturalistico, ma vuole essere un parco che mira a valorizzare il territorio in tutte le sue attività produttive, anche per lo scopo di richiamare finanziamenti europei. Ora, ovviamente, deve iniziare un percorso con i cittadini, coinvolgendo tutti i portatori di interesse, le associazioni interessate. Mi auguro al più presto di iniziare questo percorso di partecipazione dal basso.

Il tour in giro per la Sicilia di Giancarlo Cancelleri e Luigi Di Maio ha previsto come tappa anche Alcamo, considerata la città più grillina di Italia. Il vostro avversario candidato alla presidenza, Nello Musumeci, qui è appoggiato da tre candidati all’Ars. Questo vi preoccupa?

No, io non credo che questa cosa ci debba preoccupare. I cittadini avranno modo di fare le loro attente valutazioni, di decidere, di scegliere. Sono sicura che capiranno e sceglieranno nel migliore dei modi. Credo che ognuno debba farsi la propria campagna elettorale. Di certo, per quanto mi riguarda, credo che Musumeci sta lasciando molto a desiderare in quanto a credibilità, visto che sta dimostrando di predicare bene e razzolare malissimo. Lui non sta avendo nessun potere decisionale né nella scelta dei candidati e, probabilmente, non l’avrà nella scelta degli assessori. Quindi, si fa tanto a parlare, in questa grande coalizione di destra, di competenza, di esperienza, di serietà quando poi, nei fatti, ne sto vedendo ben poca. Credo che i cittadini faranno le loro attente valutazioni. Mi auguro che andranno a votare nel modo più consapevole, libero e informato possibile.

Nella coalizione di Musumeci è candidato il deputato uscente Mimmo Turano, con il quale il movimento si è anche scontrato all’ARS, che vi ha criticato sulla gestione della questione idrica nel governo locale.

Turano fa parte di quella politica che poteva fare a suo tempo e non ha mai fatto. Quindi, le sue parole lasciano ben poco. Però, voglio ribadire quanto l’ amministrazione in una città, dove esiste un problema atavico, da oltre 50 anni, come quello dell’acqua, in quasi un anno e mezzo ha cercato di fare il massimo di quello che effettivamente poteva fare. Se magari sono stati fatti degli errori, sono stati creati dei disagi ai cittadini, si è cercato subito di recuperare il gap e di migliore la situazione. In che modo? Innanzitutto, volevo ricordare come lo scorso giugno è stato approvato un regolamento in un settore così delicato come quello dei pozzi, che ha permesso di regolarizzarlo, essendo semiabusivo, in cui una parte delle acque non potabili andava nel circuito delle acque destinate al consumo umano. Quindi, questa è stata una cosa già importante. Sicuramente, si può fare ancora meglio, ancora di più, e l’amministrazione lo sta facendo, andando a destinare una parte delle acque non potabili a usi non umani. E si sta lavorando in questo senso. Inoltre, sono state destinate delle somme per riparare buona parte delle reti idriche. Quindi, nei prossimi mesi avremo ulteriori miglioramenti nell’apporto idrico delle reti. Oltre a questo, si stanno facendo dei protocolli di intesa per destinare nuove acque alla rete idrica. Si sta lavorando e di bilancio in bilancio, da quelle che sono le mie interlocuzioni con l’amministrazione, verranno sempre destinate delle somme ultriori a migliorare progressivamente e in maniera continuativa, per i prossimi anni, il settore. Dunque, di che cosa stiamo parlando? Da quale pulpito viene la predica? Perché l’amministrazione ha a cuore questo problema, ha a cuore i cittadini, ha a cuore la loro salute. La prima cosa che ha fatto l’amministrazione è stata quella di tutelare i cittadini, tutelare la legge. Sicuramente, c’è stato dispiacere da parte di tutti per i disagi che ci sono stati. Soprattutto, nella fase iniziale, se è stato fatto qualche errore. Si sta cercando di ricorrere ai ripari e in parte già è stato fatto.

Quali saranno i principali punti del programma che lei potrà portare avanti per la provincia di Trapani?

Sicuramente, negli ultimi anni, è stata l’agricoltura a vedermi impegnata. Prima ero in commissione ambiente, poi in quella delle attività produttive. Quindi, abbiamo lavorato molto a un piano agricolo per la Sicilia, che non tratta solo l’agricoltura, ma anche la tutela dell’ambiente, dei cibi, del turismo, della cultura, perché lo sviluppo della nostra terra deve partire da un piano agricolo che si interconnette con il turismo e la cultura. Questo è un programma, un progetto che noi stiamo portando avanti, e lo spingeremo soprattutto una volta al governo e lo faremo passare anche attraverso una collaborazione con le amministrazioni. Ad esempio, abbiamo collaborato tantissimo con l’amministrazione per quanto riguarda la battaglia contro la delocalizzazione della distilleria Bertolino, a Partinico, in quanto è anche una battaglia per la tutela della nostra agricoltura, per la tutela del nostro turismo. Poi, sicuramente, l’attuazione del piano rifiuti. Sarà fondamentale anche questo, come il piano agricolo, per creare nuovi posti di lavoro attraverso l’implementazione di tutta quella filiera di impianti che vanno a supporto della raccolta differenziata e che potrebbero realmente permettere un risparmio per i cittadini. Noi dal 2013 ribadiamo fortemente l’esigenza di un piano rifiuti della Sicilia, perché nei fatti siamo in uno stato semicommissariato, d’emergenza, da più di 20 anni, perché manca un piano dei rifiuti. Gli impianti di compostaggio potrebbero finalmente fare abbassare i costi per le amministrazioni, ai cittadini, creando molti posti di lavoro.

Perché oggi un elettore dovrebbe riconfermare Valentina Palmeri all’ARS?

Per un motivo molto semplice. Non voglio farmi pubblicità, perché credo che i cittadini possono andare a vedere sul sito dell’ARS se sono stata con le mani in mano o se ho lavorato. Quello che voglio dire è che noi non amiamo prendere in giro i cittadini. Prima di promettere, o fare promesse che non possiamo mantenere, amiamo fare. Io, così come tutti gli altri miei colleghi, abbiamo rispettato il “patto” fatto con i cittadini, ossia quello di restituire i nostri soldi. Abbiamo dimostrato che è possibile fare una politica diversa. Prima di promettere dobbiamo iniziare da noi. Quindi, io, in particolare, ho restituito circa 250 mila euro, così come tutti i miei colleghi. Li abbiamo destinati ai vari progetti per la collettività, come il microcredito, per la trazzera, per Boom Polmoni Urbani, tutti concorsi fatti in maniera pubblica, trasparente, dando pari opportunità a tutti come Boom Polmoni urbani, per l’appunto, come le borse di studio per studenti e sportivi disabili. Poi, nel caso Guarascio, abbiamo ricomprato la casa a questo padre di famiglia che si era dato fuoco, quindi, ai suoi familiari. Peccato che poi la figlia ha deciso di candidarsi con Forza Italia. Questo a dimostrazione del fatto che noi non facciamo le cose per voto di scambio, ma, semplicemente, per dare un segnale ai cittadini. Noi siamo la politica dell’esempio, del mettere i cittadini e il bene comune al centro della nostra agenda politica.

Linda Ferrara

redazione

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