E’ stato presentato oggi ad Alcamo, presso l’Aula consiliare del Comune, il Progetto Villard. Partner dell’iniziativa il Comune di Alcamo e l’Università Iuav di Venezia (fino al 2001, Istituto Universitario di Architettura di Venezia) che si occupa di architettura, design, teatro, moda, arti visive, urbanistica e pianificazione del territorio. “L’accordo di collaborazione fra l’Università Iuav di Venezia e il Comune – spiega l’assessore all’urbanistica Vittorio Ferro – è finalizzato all’organizzazione del Seminario internazionale e itinerante di Architettura, Villard:19, a.a. 2017/2018”. “Il seminario Villard è stato fortemente voluto dall’amministrazione Surdi e voglio qui ricordare che tutte le fasi sono state seguite personalmente con la collaborazione degli architetti Pietro Artale e Marcello Maltese e della dott.ssa Ruggeri dello IUAV. Del seminario Villard se ne è discusso, la prima volta, in Terza Commissione che ha scelto come oggetto proprio quello della riqualificazione di Alcamo Marina e grazie ad un vero lavoro di squadra è stato possibile raggiungere la meta dell’organizzazione del Seminario”. “Siamo orgogliosi di questo traguardo – aggiunge il sindaco Domenico Surdi – perché finalmente, dopo tanti anni, il Comune si occupa di Alcamo Marina che potrebbe diventare, se opportunamente rivalorizzata, volano di sviluppo per la crescita del nostro territorio”.
Il progetto Villard si presenta come un seminario itinerante di progettazione architettonica e urbana a cadenza annuale; coinvolge 13 scuole di Architettura, italiane ed estere e alcune istituzioni culturali, come l’Ordine degli Architetti di Trapani. Il programma prevede la messa a punto di un progetto su un tema, presentato all’inizio del seminario e sviluppato nel corso dell’anno nelle diverse tappe, concordato insieme alle amministrazioni comunali o alle altre istituzioni legate alle diverse realtà territoriali. L’Amministrazione Surdi ha individuato quale porzione di territorio oggetto di studio Alcamo Marina, località balneare distante circa sei chilometri dalla città. Nel corso del tempo questa ha subito una serie di interventi di infrastrutturazione e urbanizzazione che hanno modificato pesantemente le condizioni del litorale sabbioso, lungo circa dodici chilometri e della sua macchia mediterranea che si estendeva fino alle dune; prima, con la linea ferroviaria Palermo – Trapani (1937) poi, con la speculazione edilizia (fine anni ’50 e inizio anni ‘60) che ha saturato il territorio con abitazioni private a discapito di attività balneari e turistiche, causando notevoli danni ambientali.
La riqualificazione della costa di Alcamo, del suo water-front, non può prescindere dal considerare l’intero sistema idrico, orografico e ambientale alcamese che giunge a mare dal Monte Bonifato, né tantomeno trascurare i problemi di connessione della località balneare con la Città. Pertanto, l’Università Iuav di Venezia indica come possibile integrazione al lavoro su Alcamo Marina altre aree di intervento, ossia le ex cave di marmo situate alle pendici della città, verso nord, che una volta costituivano una fascia parallela alla linea di costa, oggi meno riconoscibile e frammentata a causa dell’espansione incontrollata della città.