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Flavia Fodale (M5S): non ci sarà cambiamento se si voteranno i politici mestieranti

E’ la vera outsider dei candidati del trapanese all’Ars.  Flavia Fodale, ericina di 27 anni laureata in lettere con una specializzazione in Filologia Moderna e Italianistica è candidata in Regione con il Movimento 5 Stelle.

Flavia, da cosa nasce la sua decisione di candidarsi a deputato regionale? E perché con il Movimento 5 Stelle?

Più che di una decisione parlerei di un vero e proprio desiderio di costituirmi parte attiva e partecipativa alla vita politica della nostra regione. L’avvicinamento al M5S, di cui seguo vicende e sviluppi dal 2011, è stato naturale per chi – come me – credeva e crede tutt’ora ad una rivoluzione culturale le cui fondamenta si basano sull’onestà, la legalità e il senso civico nelle sue infinite sfaccettature.

Quali sono gli obiettivi immediati da raggiungere una volta eletti?

Se venissimo eletti alla guida del governo regionale, per prima cosa taglieremo gli stipendi della classe politica e aboliremo i vitalizi. Simultaneamente saremo pronti a lavorare verso una riforma radicale dell’amministrazione che ad oggi presenta molteplici criticità. Rilanciare le imprese (attraverso il nostro microcredito), il settore agricolo e della pesca, nonché quello turistico – attraverso un “brand” tutto siciliano – sono solo alcuni degli obiettivi del nostro programma rivolto al rispetto dell’ambiente, all’ecosostenibiltà, ai giovani che non intendono lasciare la propria terra. Riteniamo, infatti, che essi rappresentino non il futuro ma il presente e, per questo motivo, intendiamo creare una fitta rete di collaborazione tra laureati e artigiani (attraverso la creazione di spazi dedicati allo scambio di idee progettuali) e puntare sulla formazione professionale.

La sua vittoria alle “Regionarie” del M5S è stata un po’ una sorpresa dal momento che in lizza c’erano nomi più conosciuti. Cosa pensa abbia fatto la differenza?

Non credo che alle “Regionarie” ci fossero nomi noti o meno noti, piuttosto un gruppo di cittadini e attivisti iscritti al Movimento 5 Stelle accomunati dalla consapevolezza di prestare tempo, energie e competenze verso una causa comune importantissima, il cambiamento della Sicilia e, tra loro, c’ero anche io.

In queste elezioni, nel trapanese, si possono distinguere alcuni giovani fra le vecchie “guardie” della politica locale (penso a Salone ad esempio o Guaiana, nominato d’ufficio all’interno della futura giunta Musumeci). Cosa ne pensa di loro? E perché la gente, invece, dovrebbe dare il proprio sostegno a lei?

Se i giovani della politica trapanese rappresentano l’ombra delle “vecchie guardie” ritengo che non si possa minimamente attuare il cambiamento che noi tanto desideriamo e per cui lottano ogni giorno i nostri deputati all’Ars, i parlamentari, i sindaci e i consiglieri comunali a 5 stelle. All’interno della nostra lista provinciale siamo in 5, ognuno con le proprie esperienze e le proprie competenze, una squadra che – al contrario di molti – può vantare di essere incensurata e di non appartenere alla categoria dei politici mestieranti che in questi anni hanno maldestramente governato la nostra isola. Siamo cittadini al servizio dei cittadini, una distinzione netta che, sono sicura, i siciliani hanno già compreso.

Il M5S sta attraversando una fase di grande crescita ma anche molto delicata sia in Sicilia che a livello nazionale, come dimostrano i dissensi degli attivisti più vicini a Roberto Fico rispetto alla leadership di Luigi Di Maio. Che ne pensa?

E’ naturale che il M5S stia attraversando una fase di crescita ma, più che parlare di dissensi, bisognerebbe concentrarsi sugli obiettivi che il Movimento intende raggiungere sia a livello nazionale che regionale.

Audrey Vitale

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