Vasta operazione contro il sommerso tra le province di Palermo, Agrigento e Trapani. Gli accurati controlli effettuati dai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Lavoro presso numerose aziende agricole della Sicilia Occidentale hanno consentito di riscontrare numerosi illeciti. A Marsala, con il contributo dei Carabinieri del Comando Provinciale, il titolare di un’azienda di zootecnia è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per caporalato. L’uomo, 51enne, avrebbe impiegato due lavoratori rumeni presso un allevamento di ovini senza riconoscere loro alcun contratto, né controlli sanitari, né altri diritti, pagandoli la miseria di 2 € l’ora. Secondo quanto scoperto dai carabinieri, l’uomo dava loro ospitalità presso la propria azienda, sfruttandone quindi lo stato di necessità e facendo svolgere ai suddetti operai turni di 11 ore al giorno, sette giorni su sette.
Gravi le carenze riscontrate in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, inerenti la mancata sottoposizione alle visite mediche dei rumeni impiegati illecitamente, tra l’altro a garanzia della manipolazione di alimenti destinati al consumo anche locale. A tal proposito, è stata interessata la competente ASP per le opportune ed ulteriori verifiche.
L’imprenditore tra l’altro è risultato “sconosciuto” all’Inps e non iscritto alla Camera di Commercio di Trapani. Oltre la denuncia, nei suoi confronti sono state disposte multe per 24 mila euro.
Restando al territorio trapanese, le indagini hanno riguardato anche un’azienda agricola di Poggioreale e alcune realtà del palermitano (Contessa Entellina e Camporeale). Trentasette lavoratori in nero sono stati scoperti in provincia di Agrigento (Bivona, Menfi, Campobello di Licata, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice e Cammarata). I militari hanno inoltre sospeso due attività, elevato multe per 110 mila euro e e denunciato quattro imprenditori per aver istallato un sistema di videosorveglianza senza autorizzazione.