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Il Consiglio comunale di Alcamo ha approvato il rendiconto 2016. Il sindaco Surdi: “Dobbiamo tornare a investire”

Il risultato di amministrazione dell’anno 2016 è di 34.141.522,44 euro. Una delle questioni sollevate dal sindaco Domenico Surdi, il quale ha invitato i consiglieri comunali a riflettere sui dati venuti fuori dal rendiconto 2016, è il rapporto tra la spesa corrente e il conto capitale. Dal primo cittadino è partito anche un attacco alle precedenti amministrazioni sul mancato turn over del personale.

È arrivata nella serata di ieri la deliberazione dell’Aula consiliare sul rendiconto 2016, con 14 voti favorevoli (maggioranza 5 stelle) e otto contrari (opposizione compatta). Quella della rendicontazione è una fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi nonché del rispetto degli equilibri economici e finanziari dell’ente locale. Pertanto, la relazione del rendiconto stilata dalla giunta è un documento conclusivo del proprio processo di programmazione che inizia con l’approvazione del bilancio di previsione (triennale) e con il quale si dà per l’appunto conto dell’attività svolta durante l’esercizio precedente e dei risultati raggiunti su quanto programmato. Il legislatore nazionale ha nel 2011 modificato i nuovi modelli relativi al bilancio di previsione, al rendiconto e alla contabilità economico patrimoniale. Riguardo i risultati di quest’ultima, in virtù del decreto legge n.50 del 2017, verranno successivamente analizzati lo stato patrimoniale e il conto economico. Il rendiconto (parte finanziaria), ha riguardato la gestione dell’ente, per i primi sei mesi del 2016, del commissario straordinario Giovanni Arnone e, per i successivi sei mesi, dell’amministrazione Surdi, insediatasi a fine giugno dello stesso anno. Dunque, approvando il bilancio di previsione 2016-2018 sostanzialmente a fine anno non si è potuto programmare sulla base di dati certi e non si è potuta, ad esempio, fare quell’operazione avvenuta il 31 luglio scorso con la variazione al Piano triennale 2017-2019, che ha consentito di rimpinguare le opere pubbliche con un milione e 300 mila euro in più (avanzo vincolato), non avendo ancora a disposizione il quadro chiaro della situazione economica finanziaria del Comune, adesso fotografata dal rendiconto appena approvato. Il risultato di amministrazione dell’anno 2016 è di 34.141.522,44 euro.

Una delle questioni sollevate dal sindaco Domenico Surdi, il quale ha invitato i consiglieri comunali a riflettere sui dati venuti fuori dal rendiconto 2016, è il rapporto tra la spesa corrente (le somme necessarie a far fronte all’ordinaria attività dell’ente e ai vari servizi pubblici attivati) e il conto capitale (le somme finalizzate all’acquisizione di beni diretti all’incremento e alla manutenzione del patrimonio dell’ente). Il Comune di Alcamo, infatti, presenta un elevato grado di rigidità della spesa. Inoltre, il rispetto degli equilibri di parte corrente ogni anno viene faticosamente raggiunto anche con tagli ai servizi. Come sottolineato dal primo cittadino, negli ultimi cinque anni sono praticamente crollati gli investimenti. Occorre, secondo il sindaco Surdi spendere quelle somme che il Comune ha a disposizione per gli investimenti, invertendo il trend. “Noi dobbiamo spendere, secondo quello che è previsto dalla legge, negli spazi che ci dà la legge, quello che la città, tutti noi come cittadini paghiamo”.

Altro tema importante toccato dal primo cittadino è quello della “cassa” del Comune di Alcamo. Nonostante si tratti di una cassa cospicua, ancora oggi non è stato facile ricostruirne la qualità. E ciò è legato soprattutto alla accensione di mutui che negli anni passati non sono stati utilizzati per svariati motivi. Sul mancato utilizzo dei mutui il vicesindaco Roberto Scurto ha invece dichiarato “Per me è un peccato mortale!”. A scendere nei particolari del rendiconto è stato proprio l’assessore al bilancio. L’aspetto più brutto per l’assessore Scurto è che l’ente spende molto e incassa poco. “Una politica di spending review chiara, netta è stata sì intrapresa nel tempo, ma è stata sempre più finanziata dal mancato turn over del personale”, ha affermato l’assessore Scurto. Poi, ha continuato “Questo Comune negli ultimi anni, lo sapete meglio di me, non ha sostituito le pedine importanti che sono andate in pensione. Ha lasciato allo sbaraglio interi servizi e uffici. Oggi, la conseguenza più drammatica della politica del tappare le buche alla meno peggio, purtroppo, ha comportato una drammaticità enorme nell’erogazione di alcuni servizi”. Un’autocritica dell’assessore al bilancio è stata fatta in merito alla realizzazione delle opere pubbliche derivante dalla lentezza delle gare espletate dagli uffici. Il vicesindaco ha inoltre ricordato che sebbene il Comune di Alcamo si trovi in una situazione florida relativamente alla cassa (circa 11 milioni e mezzo di euro), chiude il rendiconto 2016 con un disavanzo di amministrazione: -1.042.751.31 euro. Una delle cause, certamente, concerne la riscossione dei crediti vantati dall’ente. In soldoni, il risultato di amministrazione 2016 è decurtato in primo luogo dall’accantonamento effettuato al fondo crediti dubbia esigibilità pari ad 22.510.728,56 euro. A tale problema l’amministrazione Surdi ha posto un primo rimedio costituito dall’introduzione, a giugno, del registro contenzioso che, inspiegabilmente, mancava. Nonostante, infatti, l’avanzo dell’ente sia di una certa entità (8 milioni circa), lo spazio per poter agire è ristretto, costituendo in pratica la risorsa principale per riparare i debiti fuori bilancio e impedendo di investire. Secondo il parere dei revisori dei conti il Comune di Alcamo è tuttavia un ente sano, riportando come problema da superare quello dell’avanzo vincolato, potendosi toccare solo la parte destinata agli investimenti. Dall’avanzo vincolato differisce la cassa vincolata che oltre ai residui deve coprire le quote di FPV, fondo pluriennale vincolato, ossia denaro accantonato che concerne la capacità di realizzazione delle opere finanziate con quella tipologia di entrata vincolata, pari a circa 7 milioni di euro, che non si traduce in un fatto positivo se non viene spesa. Del fondo cassa, dunque, solo 4.049.003,06 euro sono fondi liberi. In particolare, gli oneri concessori per sanatoria abusi edilizi rappresentano la quota più rilevante della cassa vincolata dell’ente. Le opere ancora in itinere, come l’ Efficientamento energetico Cannizzaro di 2.500.000 di euro, e le opere del piano triennale delle OO.PP. 2016/2018 trasferite per esigibilità nel 2017 per 1.052.057,56 euro sono finanziate con i proventi sanatoria. In totale la quota di FPV finanziata da proventi sanatoria è 4.215.795,65 di euro.

Sulla questione del mancato turn over è tornato il sindaco Surdi “Signori miei, ai cittadini dobbiamo dire che solo il 7% del personale che c’è alla direzione 1, che oggi ha anche lo sviluppo economico, solo il 7% è composto da personale a tempo indeterminato, mi riferisco ai tecnici”. E rivolgendosi al consigliere comunale di ABC che aveva definito in Aula il rendiconto come la resa dei conti: “Ricordo al consigliere Ruisi che non esisteva il SUAP, quindi oggi abbiamo dovuto unire, creare per la prima volta il SUAP, un ufficio unico per le attività produttive, all’interno della direzione 1, dove c’è l’Urbanistica”. In seguito ha aggiunto: “Ma dico io per vedere le macerie in questa città, che dobbiamo vedere i muri crollati? O ci rendiamo conto che negli ultimi 5 anni, e non vado indietro perché i dati sono penosi, sono andati in pensione, in quiescenza, 69 persone che non sono state mai rimpiazzate? Ma ai cittadini che ci guardano qui o da casa, cosa vogliamo continuare a dire? Che siamo qui da 10 anni e che la programmazione non va avanti o qualcuno che vuole fare opposizione seria, collaborativa così come spesso dice in maniera ridondante si prende la responsabilità di dire che in questo ente non si può fare politica se non si fa una seria politica di assunzione di personale qualificato mediante concorsi? La vogliamo dire in maniera chiara o vogliamo parlare questa sera di tutto lo scibile umano, anche se il punto all’ordine del giorno è quello del rendiconto? I cittadini devono sapere che nel corso degli ultimi anni i bilanci sono stati garantiti mediante la mancata assunzione che serviva! Serviva a pulire le ville, serviva a fare il rendiconto, perché il dottore Luppino ha anche in ragioneria un problema di carenza del personale strutturale”.

Il giudizio sul rendiconto 2016 da parte dell’opposizione è stato compatto. Dal movimento politico ABC è stato espresso il disappunto tramite le parole della consigliera comunale Caterina Camarda: “Siccome oggi siamo alla resa dei conti, prendendo in prestito le parole del collega Ruisi sul rendiconto, e siccome noi questa resa dei conti la dobbiamo fare sui fatti e i fatti sono di quest’anno, di un anno e qualche mese, voi non potete avere il nostro voto favorevole, ma per questioni obiettive, non perché vogliamo utilizzare questo pretesto. Le ragioni sono obiettive e purtroppo sono alla mercé di tutti, dei cittadini in primis, perché Alcamo, perdonatemi perché vi infastidisce parecchio, Alcamo è in situazioni vergognose”. Dunque, il voto negativo di ABC sul rendiconto 2016 è stato espresso su quanto intrapreso nell’intero anno di amministrazione Surdi. Stessa posizione e motivazione è pervenuta dall’UDC mediante l’intervento del consigliere comunale Saverio Messana: “Io sono rammaricato che questo bilancio non lo votiamo, perché sono abituato a lavorare, a discutere, in commissione. Qua i colleghi lo sanno che quando si deve lavorare in armonia, questo si fa in maniera sincera. Però, dopo un anno e due mesi, il 22% (del mandato ndr) come l’IVA, non si è svolto il lavoro. Anche io pensavo che ci potesse essere una svolta ad Alcamo. Quasi quasi mi avevate convinto”. Dopo la votazione della delibera è stata anche adottata l’immediata esecuzione con 14 consiglieri comunali (M5S) a favore, 7 astenuti, uno contrario (Cracchiolo del Pd ).

Linda Ferrara

redazione

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Tags: Consiglio comunale AlcamoDomenico Surdirendiconto 2016