Agrigento è una delle provincie più meridionali d’Europa. Se si aggiunge Lampedusa è certamente la più a sud. Senza citare la Valle dei Templi e il mare limpidissimo con spiagge ancora incontaminate, dobbiamo dire, non senza un pizzico di invidia campanilistica, che si tratta di una provincia bellissima. Ma in tema di campanilismo ci rifacciamo subito citando tre notizie che arrivano da quelle parti. Iniziamo con la politica: e’ nativo di Agrigento il ministro Angelino Alfano. Ognuno nasce dove capita ( lo Ius soli…) e agli agrigentini è accaduto che il “nostro” vedesse la luce proprio da quelle parti. In questo momento il ministro con il suo Api è il politico italiano più conteso. A parte il M5S che forse proprio per questo vola nei sondaggi, lo cercano tutti. Il centro sinistra che è stato alleato di Alfano quando si dirigeva il Nuovo Centro Destra, figuriamo ora che è diventato centrista. Anche il centro destra lo vorrebbe “intruppare” tra le proprie fila. “mai con il traditore Alfano” aveva detto Belusconi che di bugie se ne intende, ed ecco che è partito serrato il corteggiamento elettorale. Ad Agrigento stanno tutti con il fiato sospeso e non solo per il grande caldo. Alfano faceva parte del governo che sospese l’erogazione delle tasse dei cittadini di Lampedusa nel 2011. Dalle cronache di allora, “Dobbiamo aiutare in tutti i modi i cittadini Lampedusani. Sospendiamo il pagamento dei tributi”. Era una testimonianza giusta vista l’emergenza migranti. Ora il governo (c’è sempre Alfano…), ha deciso che i lampedusani entro il mese di dicembre debbono presentare le dichiarazioni dei redditi pregresse. E se sono a debito fare i relativi versamenti. Fossimo abitanti delle zone terremotate del centro Italia che non stanno pagando, per provvedimento ministeriale le tasse, non staremmo tranquilli. Licata è una cittadina in provincia di Agrigento, nota alle cronache nazionali perché il sindaco Angelo Cambiano che vive sotto scorta, applicando la legge ha iniziato un’ opera di demolizione degli alloggi abusivi colpiti da sentenza definitiva. L’altra sera il consiglio comunale lo ha sfiduciato. I consiglieri con accuse pretestuose, il dibattito è registrato e consultabile in streaming, lo hanno mandato a casa. Nella sua, che non è abusiva e non può essere demolita. Testimonianze di solidarietà sono giunte all’ex primo cittadino, da diverse personalità del mondo culturale. Cambiano ha detto che forse presenterà ricorso, noi invitiamo la Regione, lo Stato e tutti gli enti pubblici interessati a sostenerlo nella sua eventuale battaglia legale e di civiltà. Per adesso e per quello che conta, giunga al sindaco (ci piace chiamarlo ancora così) tutta la nostra solidarietà. Malgrado tutto se vi capita andate a trascorrere qualche ora da quelle parti. Tutto bellissimo (si fa per dire).