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I problemi del carcere di San Giuliano nella relazione sottoscritta dalla Uilpa

Il sindaco degli agenti di Polizia Penitenziaria, come preannunciato nei giorni scorsi, ha effettuato un sopralluogo presso il carcere San Giuliano di Trapani. Ne è scaturita una relazione, a firma del segretario regionale della Uilpa Gioacchino Veneziano in cui si evidenziano le criticità della struttura, che pubblichiamo integralmente:

Lo scrivente Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, unitamente al Segretario Provinciale Carini Ignazio e al Segretario del Nucleo Operativo Traduzioni e Piantonamenti di Trapani Alessandro Liparoti, dopo aver effettuato la visita alla Casa Circondariale di Trapani ritiene opportuno rilevare diverse criticità che hanno inevitabilmente decuplicato il carico di lavoro del personale, ormai fortemente stressato, che opera all’interno della struttura. Partendo dall’ingresso dell’istituto in corrispondenza della prima portineria e della porta carraia dalla quale si muovono tutti i mezzi motorizzati che accedono ed escono manca un impianto di estrazione dei fumi generati dal passaggio degli automezzi, inoltre spesso, per la grave carenza di personale, l’unità di Polizia preposto alla prima portineria deve fronteggiare da solo il flusso di mezzi e di persone dai diversi ingressi esistenti posti su due fronti opposti.( identificazione, registrazione negli appositi registri bonifica dei mezzi ecc ecc.. Oltrepassando la 1^ portineria, sulla destra vi è il corridoio degli Uffici, possiamo solo dire che oramai la situazione logistica è al collasso, considerato che le stanze a disposizione per gli impiegati amministravi risultano limitati ed angusti, inoltre vi è una gravissima situazione di archiviazione del cartaceo ancora abbondantemente presente nella nostra amministrazione, con faldoni posizionati in ogni angolo delle già deprimenti stanze. Avevamo dato delle soluzioni tempo fa, considerato che vi sono degli alloggi demaniale che potrebbero essere usati per “uffici” considerato che il lungo periodo di disuso ormai stanno mandando in malora l’intero manufatto. Giungendo alla 2^ portineria, (luogo di servizio che permette il passaggio all’interno dei reparti detentivi) manca una finestra verso l’esterno che permetta la circolazione e il cambio dell’aria ; tantomeno non esiste un adeguato impianto di areazione. Anche questo delicato posto di servizio quasi sempre è presidiato da un solo agente che deve gestire l’apertura e la chiusura di 5 cancelli (in quanto altri 2 non funzionanti) in più deve identificare, registrare e perquisire tutto il personale civile autorizzato che accede all’ interno dell’istituto. Salendo al primo piano nella zona c.d “- Bar-Mensa- Caserma” ove insistono gli Uffici del Comandante di Reparto e del Nucleo Traduzioni, Ufficio Comando,Servizi, e i vari uffici del NOTP, la prima cosa che abbiamo notato che risulta non funzionante l’impianto di area condizionata istallato presso la mensa agenti cosicché il personale non ha la possibilità di rigenerarsi neanche durante la pausa considerato le elevate temperature che si percepiscono in questo periodo, e in molti per poter consumare il pasto si spostano presso il Bar- Spaccio dove risulta perfettamente funzionante l’impianto di climatizzazione.Abbiamo ricevuto ampie assicurazione da parte del Direttore per un veloce ed incisivo intervento risolutore. Entrando nel cuore del penitenziario Trapanese, abbiamo verificato che il posto di servizio denominato “rotonda adriatico” (il padiglione consegnato appena che da un paio di mesi) l’accesso automatizzato e video-gestito al nuovo complesso non è presidiato in quanto tutti gli impianti della stessa postazione sono guasti; pertanto cancelli aperti e video-camere spente.(ripetiamo padiglione di nuova consegna!) Immessi nel nuovo complesso “Adriatico” si nota che l’impianto di video-sorveglianza non è funzionante in tutto il suo essere (da più di un mese); inoltre vengono mostrate gravi carenze strutturali (perdite di acqua all’interno delle camere dei detenuti, infiltrazioni sempre di acqua nei piani inferiori provenienti dalle sezioni superiori,alcuni sanitari montati al contrario) peraltro segnalate appena dopo l’inaugurazione del complesso. Abbiamo notato inoltre dal reparto Adriatico che nel lato est dell’istituto è necessario una maggiore copertura in termini di sicurezza passiva, quindi si chiede “urgentemente” in corrispondenza dei cortili passeggi l’installazione di un impianto di video-sorveglianza (con telecamere infrarossi.) La visita continua verso il reparto denominato Mediterraneo, dove subito giunti al suo ingresso si avverte un pericoloso trambusto concepito dalla voce di circa 220 detenuti in quanto le tre sezioni del reparto non sono separate da alcun tetto e sia nel primo che nel secondo piano viene adottato il regime a celle aperte “cosiddetto vigilanza dinamica”. Pertanto i detenuti dei piani superiori possono comunicare (naturalmente ad alta voce) con i detenuti dei piani inferiori e viceversa. A tutto ciò si aggiunge l’incessante impiego di alta voce dell’agente di polizia che cerca di richiamare l’attenzione dei detenuti chiamati a svolgere le diverse operazioni di routine giornaliere (colloqui, visite mediche,traduzioni ecc ecc). Segnaleremo le condizioni di grande bailamme agli uffici dell’ASP, dell’INAL; del VISAG, per l’installare un impianto “fonometrico” per valutare i decibel che i colleghi della polizia Penitenziaria sono costretti a “subire” nell’arco non solo della giornata lavorativa, ma moltiplicata per gli anni chiusi in trincea, nelle more che “sospensione del regime aperto in questo reparto che è davvero impossibile per il personale di Polizia Penitenziaria operare in sicurezza sia fisica che psicologica . Inoltre ad aggravare le difficoltà operative del personale di polizia che opera nel reparto mediterraneo è la presenza di circa 30 utenti con gravi problemi psichici inglobati in un regime di detenuti cosidetti “comuni”. Proseguendo la visita verso il reparto denominato Ionio (detenuti alta sicurezza) si annota che in tutto il corridoio prima di giungere all’ ingresso vi è un alta presenza di umidità che corrode vistosamente i muri e il pavimento. Sopraggiunti al reparto si osserva che le tre sezioni che contengono circa 100 detenuti sono presidiate da un solo collega per piano e ci viene segnalato che nelle ore antimeridiane e notturne questa quota spesso è inferiore; nell’ufficio del capo posto manca l’impianto di aria condizionata e si percepiscono temperature altissime come anche in tutti i settori del reparto. Arrivando quasi alla fine della visita, entrando nella cucina detenuti abbiamo rilevato che le temperatore erano altissime e che mancava in questo posto anche un minimo di condizionatore che rende impossibile l’attività lavorativa al collega ivi preposto, stessa situazione abbiamo registrato nell’ ufficio del sopravvitto interno, dove un solo agente per settore deve coordinare i movimenti dei numerosi detenuti lavoranti che circolano senza che vi sia la possibilità di un controllo adeguato verso gli stessi. La visita si conclude presso l’Ufficio della matricola che si trova al 1° piano di in altro complesso, ed incredibilmente per recarsi bisogna percorrere ben 30 scalini, e quindi non sono state abbattute le barriere architettoniche, rendono impossibili la immatricolazione di detenuti infermi ovvero invalidi. Inoltre vi un serio pericolo per la stabilità dell’archivio poiché gli scaffali sono cosi stipati che si notava anche un rischioso l’inclinamento. Concludendo la UILPA Polizia Penitenziaria nella giornata della visita ha censito la presenza di oltre 540 detenuti, tra cui oltre 100 per reati associativa di cui al 416/bis, 373 per reati comuni, 56 per reati contro la persona a sfondo sessuale e per incolumità personale, ma il dato più drammatico e la presenza di oltre 150 detenuti stranieri tra cui alcuni gravitanti “Islamisti” monitorati da personale di Polizia addestrato. 2 Per far fronte a tutto questo mix di reclusi, il personale di Polizia Penitenziaria presente risulta essere di appena 250 unità, di cui bisogna detrarre 44 Poliziotti impiegati presso il Nucleo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti, e altri 80 occupati per fare funzionare la macchina burocratica amministrativa, (colloqui, matricola, servizi, comando, sopravitto, conti correnti, spaccio-bar,segreteria,ragioneria, addetto controllo epistolare, casellario, magazzino agenti) e quindi detraendo ulteriori 52 unità per la concessione dei diritti soggetti al personale di polizia (riposi, congedi,ferie,malattie, legge 104, permessi sindacali, congedo parentale…ecc.cce) rimangono in pratica appena 80 poliziotti che divisi in tre turni (anziché 4 come prevede il contratto di lavoro) producono sicurezza e trattamento per gli oltre 540 detenuti.(mediamente 30 poliziotti nei turni mattinali e pomeridiani, per scendere anche sotto i 15 nei turni serali e notturni….dato scandaloso!…) Il Nucleo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti in atto e composto da appena 44 poliziotti che nell’anno hanno effettuato 2400 traduzioni, circa 1000 visite ambulatoriali in luoghi esterni di cura, con l’impiego di appena 2500 poliziotti penitenziari, quindi un rapporto inferiore a 1a1, con gravi rischi per la sicurezza della scorta e dei cittadini, considerato che operare all’esterno in inferiorità numerica genera il pericolo di probabili evasioni e/o altri eventi critici che potrebbero compromettere l’ordine pubblico. Inoltre il parco macchine del Corpo di Polizia Penitenziaria di stanza a Trapani risulta essere vecchio, obsoleto, senza i necessari livelli di sicurezza igiene e salubrità, ragion per cui si chiede un aumento dei mezzi in dotazione con le caratteristiche che oggi purtroppo non sono presenti a Trapani ovvero l’invio di autovetture in versione radiomobile di nuova generazione, unitamente a quelli per tradurre i detenuti. Il Capo del Dipartimento è pregato di mettere in campo qualsiasi atto a salvaguardia della salute dei propri “uomini e donne” della Polizia Penitenziaria in Trapani, programmando la visita al reparto Mediterraneo dell’Ufficio per l’Attività Ispettiva e di Controllo, considerato inapplicabile il regime aperto in quelle condizioni. Il Capo del Personale e delle Risorse per le proprie competenza è invitato a dare seguito all’integrazione delle unità mancanti, quindi il trasferimento definitivo delle unità inviate in missione senza oneri per consentire l’apertura del nuovo reparto denominato “Adriatico”, che ad oggi si trovano nelle condizioni di precariato. Inoltre sempre al Capo del Personale e delle Risorse si chiede di porre in essere ogni utile iniziativa per poter adibire gli alloggi demaniali in uffici amministrativi vista la totale carenza di igiene e salubrità in quelli esistenti. Il Capo dell’Ufficio Detenuti e Trattamento è richiesto il trasferimento in penitenziari più idonei dei circa 30 detenuti che presentano problemi psicologici che generano grandissime difficoltà sia nella gestione che nella sicurezza personale del personale di Polizia Penitenziaria. Il Dirigente Responsabile dell’Azienda Sanitaria Provinciale, U.O di Tutela e Sicurezza nei luoghi di lavoro, è domandato di predisporre la azioni pertinenti la questione inerente l’inquinamento acustico presente presso il reparto “ Mediterraneo” Il Direttore dell’INAIL di Trapani, e chiesto di assumere iniziative tese al ripristino della condizioni previste con provvedimenti istituzionalmente previsti per quanto riguardano gli infortuni sul lavoro, e nel caso specifico il rischio di sordità a cui il personale di Polizia negli anni potrà subire le conseguenze. Il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria si invia per le attività pertinenti il livello di intervento e responsabilità. Al Direttore del penitenziario Trapanese, si invia per gli interventi di competenza. Agli altri indirizzi si invia per la necessaria informazione. Si rimane in attesa di cortese ed urgentissimo riscontro.

redazione

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