Una notizia di cronaca a tratti inquietante sta destando preoccupazione in queste ore. E’ stata arrestata in Provincia di Alessandria, una donna 26enne, Lara Bombonati, arrestata con l’accusa di terrorismo internazionale. La ragazza è sposata con un “foreign fighters” trapanese, Francesco Cascio, nato ad Erice e vissuto a Castellammare del Golfo. L’uomo pare fosse alla ricerca della jihad e pare sia morto in una battaglia combattuta in Siria, lo scorso dicembre.
La donna si trova reclusa in un carcere di Torino, in attesa della convalida dell’arresto da parte del Gip, in quanto a gennaio al confine tra la Turchia e la Siria, fu fermata ed espulsa dal territorio. Rientrata in Italia la donna è stata controllata dagli uomini della Digos che stanno ricostruendo i suoi spostamenti e contatti. Secondo gli investigatori la giovane sarebbe inserita nel gruppo Hayat Tahrir al-Sham, Organizzazione per la liberazione del Levante.
Secondo quanto emerge dalle indagini – condotte dal procuratore capo di Torino Armando Spataro e dal sostituto Antonio Rinaudo – sembra che a spingere l’uomo a partire in guerra sia stata proprio la donna, che si era convertita all’Islam e trasferita col marito in Turchia già nel 2014. Pare che la Bombonati si occupasse di logistica, assistenza sanitaria e psicologica ai combattenti.
Dalle indagini è emerso anche che la donna, dalla ricostruzione della chat Telegram, a quanto pare fosse in possesso di importanti documenti relativi al gruppo combattente, operante nel territorio della provincia di Idlib, in Siria. Si tratta di una propaggine qaedista di Jabhat Al Nusra, gruppo armato salafita. Attivo dal 2012 anche col nome di fronte del soccorso al popolo di Siria, nei mesi scorsi ha rivendicato alcuni attentati terroristici compiuti nelle città di Homs e Damasco.
Da indiscrezioni sembra che il giovane Cascio, che pare sia morto in un combattimento in Siria ma ad oggi risulta scomparso, fosse nato nel 1990 e si faceva chiamare Muhammad,mentre la moglie Lara, di Garbagna in Provincia di Alessandria, si faceva chiamare Khadija. Sembra che la scomparsa del giovane risalga a circa un anno fa da Castellammare del Golfo, a denunciare il fatto i genitori che non ne avevano più notizie del figlio e della moglie.
Altre inquietanti notizie si alternano in queste ore circa i due coniugi legati a possibili jihad. Quando lo scorso anno non si seppero più notizie di Cascio, per il vero siamo intorno ad ottobre, pare che l’utenza telefonica di Bombonati fu localizzata due mesi dopo, verso dicembre, nei pressi del valico frontaliero di Karbayez, al confine tra Siria e Turchia. Karbayez si trova a un centinaio di chilometri a nord di Aleppo: in quella zona combattono i ribelli appoggiati dal governo turco, i curdi siriani e i ribelli più estremisti.
Se è vero che fino a qualche mese fa il gruppo Tahrir al Sham si faceva chiamare Jabhat Fatah al Sham, e prima ancora Jabhat al Nusra:si parla della divisione siriana di al Qaida, nemica, oltre che del regime di Assad, anche dello Stato Islamico. Ma tutto è da verificare.