Ancora un’udienza per il processo “Sicilfert”. Nel tardo pomeriggio di mercoledì a riferire in aula del mancato accreditamento delle somme è stato il contabile dell’ex Ato Tp1, Vincenzo Novara. A dover stabilire a chi imputare le responsabilità sui ritardi nel versamento delle somme relative alle penali dovrà essere il tribunale. Le penali che solo in alcuni casi sono state versate ai Comuni sotto la gestione Alestra riguardavano la mancata pulizia cassonetti, strade e caditoie per le acque piovane. Per i disservizi relativi alla raccolta dei sacchetti con i rifiuti, invece, non si capisce se la competenza è dei Comuni o dell’Ato, il cui ex direttore (Alestra) ha affermato, in aula, di avere chiesto, inutilmente, personale ai Comuni.
Dalla testimonianza, invece, di un dipendente dell’Agesp, la società di cui è titolare Gregory Bongiorno e che in alcuni Comuni gestiva il servizio di raccolta in sub appalto per l’Aimeri, è venuto fuori che alla Sicilfert non veniva conferito amianto, come facevano supporre alcuni contenitori di rifiuti utilizzati proprio per il trasporto del pericoloso minerale. In questi contenitori, infatti, ha detto il dipendente dell’Agesp “c’era solo mozzarella”. Nel procedimento risultato imputati Orazio Colimberti, ex direttore dell’area Sud dell’Aimeri Ambiente, oltre al capo impianto del cantiere di Trapani Salvatore Reina, Michele Foderà amministratore di fatto della “Sicilfert”, Pietro Foderà, responsabile conferimenti Sicilfert, e Caterina Foderà, responsabile amministrativo della stessa azienda, che trasforma i rifiuti in fertilizzanti. In precedenza sono stati ascoltati Pietro Foderà e Orazio Colimberti . Il prossimo 3 luglio saranno ascoltati altri testi della difesa.