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Castellammare dedica una via a Gaspare Palmeri, vittima di mafia

Si è tenuta ieri a Castellammare del Golfo la cerimonia di intitolazione di una delle vie della città a Gaspare Palmeri, vittima di mafia. A scoprire la targa su cui è inciso il suo stesso nome – con riferimento al nonno – è stato il piccolo Gaspare, 5 anni, in quella che fino a ieri era denominata via P/2 (una traversa della via Sandro Pertini). Sono passati 26 anni dall’omicidio: il 18 giugno 1991 Gaspare Palmeri, tecnico della forestale, rientrava da Ficuzza con altre 4 persone dopo aver assistito ad una partita di calcio. Lui ed altre due persone furono uccise a colpi di mitra da un commando mafioso guidato da Giovanni Brusca ed una quarto operaio della forestale di Castellammare rimase ferito ma scampò all’agguato.

Il sindaco Nicolò Coppola che, con gli assessori Salvo Bologna e Lorena Di Gregorio, ha intitolato ufficialmente la via alla presenza di familiari ed amici ha affermato: «Abbiamo mantenuto l’impegno con la famiglia, ma soprattutto con la città, preso lo scorso anno per i 25 anni dall’assassinio di Gaspare Palmeri, per il ricordo organizzato da Libera al cimitero, perché è nostro dovere nei confronti di un uomo ricordato da tutti con affetto per la sua semplicità ed i sani valori nei quali credeva. Una brava persona uccisa e strappata all’affetto dei suoi cari dalla criminalità mafiosa. Una famiglia che ha sofferto isolamento e dubbi poiché solamente nel 2003 è stato accertato che Gaspare Palmeri era completamente estraneo alla mafia. L’intitolazione di una via è solo un piccolo gesto, simbolico, che indica la nostra volontà di non voler dimenticare – ha concluso il sindaco Nicolò Coppola – tutte le vittime innocenti cadute a causa della violenza mafiosa».

L’importanza della memoria e dell’impegno contro tutte le mafie è stato sottolineato anche da Vincenzo Desiderio, del presidio di Libera Castellammare. Momento di grande emozione per la moglie di Gaspare Palmeri, Anna Badamo, ed i figli Filippo e Giovanni che hanno ringraziato commossi per il ricordo del padre. Poi la memoria di colleghi ed amici, la benedizione di monsignor Michele Antonino Crociata, la scopertura della targa da parte dei nipoti, i piccoli Gabriele e Gaspare Palmeri.

redazione

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