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Mancano i fondi, i presidi pronti a consegnare le chiavi delle scuole nelle mani del prefetto

Ogni volta che si cerca di affrontare quello che rimane della ex provincia ci si ritrova di fronte ad una serie di problemi che a volte appaiono di difficile risoluzione. Questa volta è il turno di mettere a fuoco le scuole superiori. Queste istituzioni scolastiche sono rimaste di competenza della ex provincia. Nel 2015 arriva ai dirigenti una lettera che li invita a cambiare (tecnicamente si chiama voltura), gli intestatari delle bollette di luce gas e telefono che fino a quel momento erano state intestate alla provincia, avrebbero poi provveduto loro ad inviare alle scuole le somme per fare fronte al loro pagamento. Alcune scuole della provincia si adeguano e i dirigenti pro-tempore si intestano le bollette. La maggior parte invece forse per inerzia, più probabilmente per non rispondere in prima persona di eventuali inadempienze, decidono di non dare seguito alla direttiva dell’ex provincia. “Da allora – ci ha detto il preside dell’istituto Agrario Domenico Pocorobba, che comprende anche l’alberghiero e l’istituto per agrotecnici – non abbiamo mai ricevuto le bollette malgrado l’avessimo richiesto. Tutto ciò in seguito al fatto che ci comunicano le cifre e le trattengono dai trasferimenti di manutenzione ordinaria”.

Il preside e anche altri dirigenti di scuole superiori della provincia che abbiamo contattato ci dicono che si rendono conto che le ex provincie versano, come del resto tutti gli enti locali siciliani, in cattive acque economiche a causa della diminuzione dei trasferimenti regionali e da parte dello Stato. “Non capiamo però – continua Pocorobba – perché l’ex provincie invece di operare soltanto per salvaguardare il bilancio (cosa peraltro saggia) non si intestano assieme a noi delle battaglie nelle sedi opportune. Comprendo che mancano gli interlocutori politici, ma noi siamo costretti a dialogare con Commissari Straordinari che cambiamo in continuazione.

Non abbiamo certezza degli impegni che prendono. In ultimo, lo ripeto senza avere mai visto una bolletta, al mio istituto non vengono corrisposti i trasferimenti da tre anni. Adesso ci dicono che non solo non arriverà denaro, ma che siamo in difetto di alcune decine di miglia di euro. Avranno pure ragione. Ma noi non possiamo continuare in questo modo. Ne ho parlato in una riunione del Consiglio d’Istituto, i genitori sanno qual’è la situazione. Anche altri colleghi hanno preso la medesima decisione. Se non si cambierà indirizzo il prossimo primo settembre siamo disponibili a consegnare le chiavi degli istituti nelle mani del prefetto. Alle superiori il prossimo anno scolastico rischia di non ripartire”.

Gaspare De Blasi

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Tags: Agrario Abele Damiani