Inaugurato il nuovo stabilimento Selmar a Marsala. L’intervista: rispondono Pietro, Salvatore e Cristina Agate
Pietro Agate: «Un’occasione per la Sicilia e la nostra città che ci ha dimostrato entusiasmo e partecipazione»
Si è svolta l’11 maggio scorso l’inaugurazione del nuovo stabilimento della Selmar, azienda leader da oltre 30 anni nel settore del trattamento acque con produzione di dissalatori e depuratori d’acqua destinati al mercato globale. L’evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, delle autorità cittadine e dei propri clienti e fornitori nazionali ed internazionali e conferma il forte impegno dell’azienda nella valorizzazione del patrimonio locale nel segno di una crescita sostenibile.
Il nuovo sito produttivo, frutto di un investimento significativo, costruito nell’area industriale di Marsala, è stato realizzato in un’area di circa 10 mila metri quadrati, di cui 3 mila di stabilimento e 1.500 occupati da uffici, all’interno del quale si trovano una sala conferenze, una mini piscina con solarium, un fitness point e un bar, tutti ad uso dei propri dipendenti.
Per la sua realizzazione sono state centinaia le persone attive ogni giorno in cantiere e oltre 30 le imprese coinvolte, per la maggior parte siciliane: “E’ un giorno storico per tutti noi – ha dichiarato Pietro Agate, presidente e fondatore della Selmar Technologies Srl – questo investimento è il frutto del know-how sviluppato nel corso degli anni con i nostri collaboratori. Un’occasione per la Sicilia e per la nostra città che ci ha accolto con entusiasmo e partecipazione”.
A regime l’impianto incrementerà la propria produzione di dissalatori, potabilizzatori e trattamento delle acque per i vari settori civili, agricoli, militari, nautici ed industriali e servirà a soddisfare la domanda internazionale dei Paesi dove Selmar già gode di un ottimo posizionamento strategico.
Rispondono Pietro, Salvatore e Cristina Agate
Cosa vuol dire fare impresa oggi, in Italia e in Sicilia?
PIETRO AGATE (CEO):
Per me fare impresa vuol dire prima di tutto credere nel proprio progetto ed essere disposto a perseguire gli obiettivi con dedizione e spirito di sacrificio nel pieno rispetto delle regole. Poi, cambia poco il luogo dove si porta avanti il progetto imprenditoriale. Ovviamente, non si può negare che chi fa oggi impresa in Italia e, ancora di più in Sicilia, deve sostenere sin da subito degli sforzi palesemente superiori rispetto a chi sceglie di stabilire la propria sede in prossimità dei mercati di sbocco piuttosto che in altri paesi a minor pressione fiscale e con un costo del lavoro più basso. Sono scelte, la mia è stata quella di investire nel mio Paese e nella mia terra e, per quanto consapevole delle maggiori difficoltà sono orgogliosamente convinto, nel mio piccolo, di dover partecipare a creare sviluppo ed occupazione sul territorio. Pertanto, ciò che fa la differenza è il modo in cui si costruisce e si gestisce l’azienda, ogni imprenditore nella libertà di gestione a modo suo cerca di fare il meglio. Nel mio caso, posso dire che ci provo ogni giorno, mai senza ascoltare famiglia e collaboratori che animano la mia impresa e in questa creano valore con il loro lavoro.
Viviamo un’epoca di vere rivoluzioni tecnologiche che cambiano il mercato globale sempre più velocemente. Quali sono le sfide che un’azienda come la vostra dovrà affrontare nei prossimi anni?
SALVATORE AGATE (Direttore Commerciale e Resp. Marketing):
Oggi più che mai globalizzazione ed economie di velocità influenzano e condizionano tutti gli agenti economici, orientandone scelte strategiche, decisioni contingenti e comportamenti del management aziendale. Da questo ne deriva che fare impresa in contesti così dinamici ed incerti, richiede sempre più una pluralità di competenze e sapere organizzativo, asset fondamentali che, nel momento in cui l’azienda riesce e controllare e gestire, essi stessi diventano patrimonio caratteristico in grado di creare valore e fare la differenza rispetto ai propri competitors, ancor di più quando l’impresa opera sui mercati internazionali. Se a tutto ciò si aggiunge un’ottima dote di proattività, intesa come capacità di riuscire a cogliere i segnali dai diversi contesti e stakeholders con cui l’azienda si trova in interrelazione, essere in grado interpretarli, selezionando ed anticipando quelli che effettivamente si muovono nella direzione del cambiamento, ecco questi possono rappresentare veramente i driver che hanno consentito e che consentono a Selmar di arrivare sin qui e di godere di un eccezionale posizionamento sui mercati globali quindi di fronteggiare con tranquillità ed ottimismo le sfide nei prossimi anni.
Per l’esperienza che ha del mercato estero, come vengono percepite il made in Italy e le aziende italiane?
SALVATORE AGATE (Direttore Commerciale e Resp. Marketing):
Il made in Italy continua a rappresentare un driver fondamentale per le imprese che orientano la propria domanda all’estero. Importatori e clienti finali oltre confini manifestano sempre grande apprezzamento ed interesse per i prodotti italiani ma la loro decisione di portare a termine una transazione non è sempre così scontata ed immediata. Infatti, oggi più che mai, il consumatore è molto più attento ed informato, è perfettamente in grado di portare a termine un’analisi dei propri bisogni in tempi sempre più brevi, riesce a reperire quindi a confrontare l’offerta sul mercato che meglio possa soddisfare le proprie esigenze sia in termini di prezzo sia di qualità. Pertanto, i compratori esteri, per quanto favorevolmente predisposti verso il Made In Italy, tra questo, ne ricercano l’eccellenza ovvero quel marchio che possa garantire loro sicurezza, affidabilità, la più elevata reputazione, servizi efficienti e quasi in tempo reale. Selmar, in tutto questo ha sempre saputo rinnovarsi ed innovarsi ed essere ben attenta alle esigenze del proprio cliente target al quale non si limita ad offrire “semplicemente” dissalatori o impianti per il trattamento delle acque ma si è sempre posta come mission quella di offrire soluzioni efficaci ed efficienti che si traducono ovviamente con la fornitura del prodotto ma anche e, soprattutto, con tutta una serie di servizi ed attenzioni che accompagnano il cliente prima e dopo l’acquisto.
Quali sono i nuovi mercati che vi prefiggete di raggiungere nei prossimi anni?
CRISTINA AGATE (Resp. Comunicazione) :
In Selmar, per quanto gli obiettivi vengono fissati in chiave strategica, quando si parla di nuovi mercati non si lavora quasi mai per paesi o aree geografiche dove concentrare o indirizzare le proprie azioni di marketing, piuttosto si ragiona guardando al mondo intero e in questo dove nelle diverse fasi di una pianificazione commerciale è possibile portare acqua dolce a terra o migliorare le condizioni a bordo e per l’ambiente sia con la dissalazione sia con il trattamento delle reflue.
E, poiché, questi bisogni, per quanto differenti come intensità nel tempo, sono esigenze globali, alla Selmar prendiamo il globo senza confini e su questo ci concentriamo, bandierina dopo bandierina dalle coste all’entroterra.
Fondatore ed amministratore della Selmar
Già operante nel campo dell’elettronica e delle telecomunicazioni, nel 1984 decide di diversificare le proprie attività avvicinandosi
al settore del trattamento acqua, quindi costituisce la Selmar Technologies, azienda che guida e gestisce insieme
ai figli Salvatore, Sergio e Cristina.
Classe 1975, una laurea a pieni voti in Gestione d’impresa, è il direttore commerciale di Selmar Technologies. A lui fanno capo
l’area marketing e commerciale dell’azienda.
Il secondo dei tre figli del patron di Selmar. Laureato in ingegneria, con oltre 15 anni di esperienza sul campo,
dirige l’ufficio tecnico e le attività di ricerca e sviluppo dell’azienda.
E’ la più giovane dei membri della seconda generazione al management di Selmar. Arrivata in azienda dopo aver completato
il suo percorso universitario, segue le attività di comunicazione e relazioni esterne dell’azienda coordinando i processi
d’internazionalizzazione.