Categorie: Lettere

Scrive Angelo Bertucci sulla scomparsa di Giuseppe Marchese

Il 20 aprile è morto a Palermo, per un attacco ischemico, Peppe Marchese, nato a Custonaci 77 anni fa, un trapanese per scelta, che ha saputo reinventarsi nella solidarietà.

Studente adulto in recupero degli studi mancati, lasciò un posto sicuro ancorché modesto per avventurarsi nel mondo della filatelia (fu infatti filatelico attento, presente nei mercati nazionali, nonché scrittore di storia legata ad eventi filatelici), e in quello della politica della solidarietà. Solidale con gli alluvionati trapanesi del novembre 1976, insieme con l’energica moglie Pina, guidò con equilibrio la lotta dei senza casa e l’occupazione della cattedrale (dal 22 marzo all’8 maggio 1977, ben 47 giorni) per far conoscere il problema e ottener una serie di alloggi. Un ricordo della vicenda, ad opera di Antonino Adragna, parroco emerito della cattedrale, si può leggere nella “Lettera Aperta” anno XLI n. 322, del 2 aprile 2015.

A seguito del suo lavoro di contrasto, non solo con scritti (fu anche vignettista satirico), della politica locale e dei disservizi pubblici, fu arrestato, pretestuosamente, e mantenuto in carcere per una settimana.

Di carattere gioviale, era spiritoso, allegro compagno di “mangiate” e per nulla noioso…

Fervente pacifista, fu attivo nella lotta contro i missili a Comiso, partecipando a numerose manifestazioni sia a Trapani che a Comiso.

Angelo Bertucci

redazione

I commenti sono chiusi.

Condividi
Tags: Giuseppe Marchese