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Il ricorso dei forzisti lascia Fazio fuori dal Consiglio. L’ex sindaco: “Cercano di inquinare la competizione elettorale”

E’ dunque improvvisamente saltato l’atteso rientro nel massimo consesso cittadino dell’onorevole Mimmo Fazio. A determinare quest’inatteso epilogo di una vicenda che si trascina ormai da mesi è stato il ricorso presentato dai consiglieri comunali di Forza Italia Giuseppe Guaiana, Nicola Lamia e Leo Peralta. Nell’istanza, presentata dall’avvocato Gino Bosco per conto dei tre consiglieri forzisti, è stata di fatto impugnata la sentenza emessa lo scorso 13 aprile dal Tribunale di Trapani, che disponeva il reintegro in Consiglio comunale di Fazio. Due mesi prima, il 13 febbraio, il massimo consesso civico aveva infatti approvato a larga maggioranza la decadenza dell’ex sindaco, in seguito al procedimento che aveva visto Fazio soccombere in giudizio nei confronti dell’ex presidente della Sau Vito Dolce per vicende riguardanti il periodo in cui Fazio ricopriva ancora l’incarico di primo cittadino del capoluogo.

Di fatto, il ricorso in Appello, ha impedito a Fazio di tornare a sedere tra gli scranni consiliari, sospendendo gli effetti del reintegro disposto dalla sentenza dello scorso 13 aprile. Nessuno effetto invece si avrà sulla candidatura a sindaco dell’ex primo cittadino in vista delle amministrative del prossimo 11 giugno.

Duro il commento rilasciato già nella giornata di ieri da Fazio: «L’appello proposto dai consiglieri di Forza Italia, Guaiana, Lamia e Peralta, assistiti dall’avvocato Gino Bosco, esplicita, finalmente con nomi e cognomi, semmai ve ne fosse stato bisogno, che quella ordita a mio danno è una trama finalizzata ad estromettermi dal Consiglio Comunale e, principalmente, a inquinare la competizione elettorale minando il confronto democratico tra le parti. Una assoluta mancanza di riguardo, non nei miei confronti ma, soprattutto, nei confronti dei cittadini e elettori trapanesi. La pervicacia e l’accanimento con i quali viene perseguita questa strada, non è sicuramente improntata al perseguimento dell’interesse pubblico, bensì ha lo scopo di tentare di mettere le mani nella stanza dei bottoni per potere gestire il “potere” in autonomia, senza presenze ingombranti. Una strategia, a mio avviso, rivelatrice della estrema debolezza dei miei avversari e della mancanza di argomenti di confronto sul programma e sulle cose concrete da realizzare a Trapani nei prossimi cinque anni. L’improvvisa discesa in campo da parte del senatore Antonio d’Alì, a questo punto, credo abbia solo lo scopo di contrastare una mia eventuale vittoria nella corsa verso Palazzo d’Alì, ma non vorrei che, semmai dovesse egli raggiungere il suo obiettivo, si ripetesse lo stesso scenario del 2007, quando dopo poco più di un anno e mezzo lasciò la Presidenza della Provincia Regionale per inseguire i suoi personali interessi politici».

Allo stato attuale non è prevista alcuna iniziativa politica da parte del gruppo consiliare vicino a Fazio, in attesa del pronunciamento della Corte d’Appello, per il quale potrebbe passare almeno un mese.

redazione

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