Dal titolo avrete pensato al tram. E invece no. Anche quest’anno ho visto tanti “devoti” concittadini in giro per le processioni del mio paese (scusate, senza virgolette). Il giovedì per una rappresentazione in chiave teatrale della passione e morte di Gesù, quindi meno religiosa in senso stretto, e il venerdì con la tradizionale processione, stavolta religiosa al 100%. Sono tradizioni che non mancano, in alcuni casi, di emozionare (in pochi rispetto al numero di partecipanti). Alcuni si commuovono così tanto che si esibiscono in una straordinaria gara di sputi della “simenza”, una cosa che di cattolico ha ben poco (non vi è traccia nei vangeli, canonici o apocrifi, di una simile “manifestazione d’affetto”).
Ma non diciamo sempre le stesse cose…andiamo oltre. Mi sono chiesto se tutte le persone che ho visto in giro (nel caso specifico avrebbero potuto riempire lo Juventus stadium), fossero credenti e praticanti solo a pasqua, quindi diciamo “a chiamata”. Su repubblica.it ho trovato alcune risposte. Un articolo molto interessante parla del calo di presenze nei luoghi di culto, nonostante Papa Bergoglio sia amatissimo (risulta difficile pensare il contrario). Recente è il caso di don Mario Sgorlon, parroco di Sant’Erasmo, a Venezia. Qualche giorno fa decise di affiggere fuori dalla chiesa un cartello con scritto: “La messa è sospesa per mancanza di fedeli. Don Mario è disponibile su richiesta”, e a seguire il suo numero di telefono. Sembra una di quelle foto strane, spesso fotomontaggi, che trovi su facebook, invece è la realtà.
Un altro dato che mi ha fatto riflettere, sempre dall’articolo di repubblica.it, è quello di chi frequenta la chiesa almeno una volta a settimana. Ebbene la Sicilia è in cima alla classifica (una spanna sopra tutte le altre regioni). Qui sì che abbiamo un comportamento da cattolici purosangue. Secondo alcune fonti, il calo di cui sopra si attribuisce all’effetto “freezer”, ovvero al fatto che i riti e le pratiche cristiane siano poco “affascinanti”, cioè troppo formali e poco coinvolgenti. Forse una società dinamica, come quella di oggi, ha bisogno di uno svecchiamento e questo Papa, con il suo “effetto Bergoglio”, non basta. Lui ce la sta mettendo tutta, ma glielo fanno fare? Papa Luciani (Giovanni Paolo I) rimase in carica solo 33 giorni. Ufficialmente pare sia scomparso in seguito ad infarto. Altre tesi parlano di omicidio. Voleva essere un rivoluzionario e stava per programmare una riforma che avrebbe portato un riposizionamento di parecchie figure all’interno dello I.O.R. (Istituto Opere Religiose). Pare che la sera prima, avesse avuto un’accesa discussione con un potente vescovo. Ma la verità non la sapremo probabilmente mai.
Meglio restare su cose terrene. La pasqua è passata e possiamo tornare a non andare a messa. Oppure possiamo andarci ogni tanto, prendere la “comunione” e poi andare in giro a dire che nel 2017 è normale essere favorevoli all’eutanasia, all’aborto e che non sappiamo se esista l’al di la. Possiamo tornare ufficialmente a fregarcene del prossimo, anzi, a dichiarare guerra al mondo, manco se la vita fosse una partita a risiko. Sapete come si dice, noo? “De Gasperi parlava con Dio, Andreotti con il prete”. Ecco, meglio parlarci tutto l’anno con Dio, anche perché di quelli che sputano “simenza” come se non ci fosse un domani, mica c’è da fidarsi così tanto.
Ninny Bornice