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Anci Sicilia al fianco dei Comuni dichiarati decaduti dalla Regione. “Impugneremo i decreti”

L’Anci Sicilia intende percorrere tutte le strade possibili per scongiurare la decadenza dei sindaci dei Comuni che sono stati recentemente sciolti dall’assessorato regionale agli enti locali per non aver approvato i bilanci di previsione entro i termini fissati.

“Faremo una impugnativa dei decreti di decadenza come Anci Sicilia anche ad adiuvandum a quelli dei 7 sindaci decaduti e in contemporanea chiederemo un incontro urgente al presidente dell’Ars invitando tutte le forze politiche, entro il 30 di aprile, a modificare gli articoli che prevedono la costituzionalmente illegittima decadenza di sindaci e consigli con una inammissibile sfiducia con maggioranza diversa da quella ordinariamente prevista per tale istituto. Chiederemo un incontro urgente al Ministro Costa per sollecitare la impugnativa governativa delle norme regionali e un incontro al Commissario dello Stato chiedendo lo scioglimento dell’Ars per ormai persistente e acclarata violazione dello Statuto e della Costituzione”.

Questo quanto dichiarato da Leoluca Orlando, nel corso del Consiglio regionale di Anci Sicilia tenutosi stamattina per valutare ogni possibile iniziativa legale contro la decadenza di sindaci e giunte per mancata approvazione dei bilanci nei termini di legge (come stabilisce l’Art. 2 l. r. 29 marzo 2017 n. 6). In mancanza di concrete risposte l’assemblea dei sindaci, presente oggi Palermo, ha previsto di auto convocarsi, per il prossimo 26 aprile davanti all’Assemblea Regionale Siciliana.

“La Regione siciliana con la stessa mano con cui impedisce di fare i bilanci ai Comuni punisce i sindaci e ci fa tornare alla instabilità della situazione politica e amministrativa pre 1992 quando era il consiglio comunale e non i cittadini ad eleggere il sindaco”. Ha dichiarato Mario Emanuele Alvano, segretario generale di Anci Sicilia.

Sono sette le amministrazione comunali che lo scorso 13 aprile sono state dichiarate decadute dalla Regione: Calatafimi Segesta, San Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte Sangiorgio, Monterosso Almo e Casteldaccia.

“L’Anci Sicilia – conclude Alvano – assicurerà il proprio sostegno ai comuni che presenteranno ricorso coinvolgendo anche i comuni non direttamente interessati in una battaglia comune contro lo stravolgimento delle scelte democratiche dei cittadini”.

“Si tratta di una legge che porta allo scontro fra il consiglio e il sindaco con la sua giunta – dichiara Giulio Tantillo, vice presidente Anci Sicilia -. Bisogna trovare una strada che eviti la spaccatura fra consiglieri comunali e sindaci”.

“Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. -Dichiara Palo Amenta, vice presidente di Anci Sicilia -. Non abbiamo il decreto di riparto dei trasferimenti regionali per gli enti locali. Non esiste nessun impegno di spesa per investimenti e a causa di una legge incomprensibilmente retroattiva veniamo dichiarati decaduti se non approviamo il bilancio entro i termini. Adesso è opportuno che si apra la stagione della verità in quanto l’intero sistema delle autonomie locali è fuori controllo -conclude Amenta -. Il sindaco eletto democraticamente dai cittadini non ha più il controllo dell’intero sistema degli enti locali perché non è, più in grado di amministrare e di produrre documenti contabili certificati e veritieri”.

“Bisogna affrontare l’emergenza guardando al futuro dichiara Salvo Lo Biundo, vice presidente di Anci Sicilia – consegnando ai futuri candidati alla Regione siciliana un documento che contenga tutte le criticità e le soluzioni utili a salvaguardia dei territori soprattutto in futuro”.

redazione

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Tags: Anci SiciliaLeoluca Orlando