Conferenza stampa della Camera Penale di Marsala in occasione della astensione dalle udienze indetta dalla Unione Camere Penali nazionali per i giorni dal 10 al 14 aprile. “L’adesione di tutti i nostri iscritti testimonia che condividiamo in pieno la decisione di assentarci dalle udienze e siamo certi che sosterremo anche le prossime giornate di astensione che stanno per essere decise a livello nazionale – ci ha detto il presidente della Camera Penale di Marsala, Giacomo Frazzitta -. La motivazione di questa decisione va ricercata nel ricorso al voto di fiducia da parte del governo durante il dibattito sulla cosiddetta riforma della giustizia. Si è privato il Parlamento di un dibattito che poteva scaturire su una riforma che finirà per incidere sullo svolgimento dei processi e sull’intero ordinamento penale”. Durante l’iter di preparazione della legge c’erano stati, come spiegato dai consiglieri marsalesi presenti alla conferenza stampa, dei momenti di confronto tra le parti interessate, poi però il voto di fiducia a loro dire, ha impedito che si sviluppasse una discussione su taluni aspetti ancora controversi.
“Ci riferiamo in particolare – ha continuato il presidente – alla riforma della prescrizione e all’estensione dell’istituto del processo a distanza. Di fronte a questa modalità, che definiamo autoritaria e antidemocratica, ci è apparso necessario adottare ogni opportuna iniziativa di contrasto”. Giacomo Frazzitta si è soffermato principalmente sulla inammissibilità delle impugnazioni alle sentenze di primo grado, che costituisce un attentato al diritto dell’imputato di appellare le sentenze che ritenga a lui sfavorevoli. “Si certifica – ha continuato il professionista marsalese – che oramai i giudici sono dei veri e propri legislatori. Infatti sulla ammissibilità del ricorso in appello saranno proprio i giudici a giudicarne la procedibilità in una udienza ad hoc dove le parti non sono ammesse”. E’ stato poi illustrato l’aspetto della nuova legge che prevede l’estensione dell’applicazione del processo a distanza ad un numero maggiore di procedimenti con detenuti. “C’è da rilevare – ha affermato il consigliere Francesco Moceri – che per l’effettiva entrata in vigore di questa parte del provvedimento, saranno necessari adeguamenti tecnici e strutturali che ne consentano l’operatività.
Appare chiaro come la norma risulterà contraria ad ogni criterio di economicità e razionalità”. Frazzitta ha sottolineato come la proposta di riforma ha finito per mettere d’accordo due parti storicamente “antagoniste” che operano nel mondo della giustizia: i magistrati e gli avvocati. “Basti vedere – ha detto – come l’Anm ha preso le distanze dal provvedimento parlamentare”. Infine una chiusura da parte del presidente Frazzitta: “La nostra protesta è mirata a difendere gi interessi dei cittadini. Noi non portiamo avanti alcuna rivendicazione di categoria. Infine ci teniamo a sottolineare che i processi penali non li allungano gli avvocati, e la nuova legge non servirà certo ad accorciarne di tempi”.