Piano Paesaggistico, si cominciano a delineare le possibili soluzioni per gli Ambiti 2 e 3 che riguardano la provincia di Trapani. Dopo le polemiche e le prese di posizione di associazioni di categoria e di semplici cittadini è scesa (forse con un po’ di colpevole ritardo) in campo la politica. La riunione del Consiglio comunale aperto dello scorso 16 marzo e la successiva assemblea con la presenza della soprintendente della provincia di Trapani, Paola Misuraca e del funzionario addetto alla stesura, Michele Buffa, stanno avendo un seguito. Come aggiornato nell’edizione di ieri, si è tenuto l’incontro tra la parlamentare marsalese Antonella Milazzo e il presidente della Regione Rosario Crocetta. Ieri invece, il sindaco Alberto Di Girolamo, la stessa deputata, l’assessore Rino Passalacqua e il dirigente del comune, Francesco Patti, si sono incontrati con l’assessore regionale al ramo, Carlo Vermiglio. Sono state rappresentate al componente della giunta regionale, tutte le criticità relative all’applicazione del Piano Paesaggistico. Era presente anche il dirigente generale Gaetano Pennino. “I comuni interessati alla modifica del Piano – ci ha detto la deputata del Partito Democratico – oltre a Marsala, sono quelli di Salemi, Campobello di Mazara, Castelvetrano e Petrosino. Almeno sono stati quelli più attivi fino a questo momento. Tanto che all’incontro palermitano ha partecipato il vice sindaco di Salemi e il funzionario del settore della città belicina. Per quanto mi riguarda, pur ribadendo la necessità della tutela dell’ambiente e la regolamentazione del settore, occorre intervenire per rimuovere le criticità che sono emerse”. Nella riunione è emersa la volontà dell’assessore ai Beni Culturali Carlo Vermiglio, di procedere con un eventuale decreto che modifichi il Piano accogliendo le criticità che sono emerse dalle valutazioni provenienti dal territorio. Anche il presidente Rosario Crocetta si è detto disponibile ad intervenire, qualora ritenuto necessario, con un decreto presidenziale. La questione passa ora tutta nelle mani dei responsabili tecnici. Da quanto si apprende probabilmente dalla prossima settimana, inizieranno una serie di incontri bilaterali tra i dirigenti tecnici dei vari comuni interessati e i loro corrispondenti regionali. Si è ritenuto di procedere in questo modo, da quanto si apprende da fonti regionali, per evitare incontri plenari che spesso finiscono per risolversi in un nulla di fatto. Fatta, speriamo, una sintesi e individuate le soluzioni, di concerto sia i tecnici locali che quelli regionali proporranno alla parte politica la modifica del Piano tramite un decreto. C’è chi invece, forse non fidandosi delle soluzioni prospettate ritiene che sia meglio passare alle vie legali. “Sono sempre stato un sostenitore della difesa dell’ambiente – ci ha detto l’ex senatore socialista Pietro Pizzo -, ricordo a proposito la mia iniziativa legislativa del lontano 1992, denominata “un albero a dimora”. Tuttavia se non fosse possibile arrivare ad una soluzione politica, invito il sindaco Alberto di Girolamo, che nella qualità rappresenta tutta la cittadinanza, a presentare un ricorso al Tar per arrivare ad una sospensione dell’applicazione del Piano Paesaggistico”. Questa soluzione sarebbe caldeggiata anche da un gruppo di tecnici e di operatori del settore.