Categorie: AperturaIo la penso così

Che storie

Che storie… Ce n’è una che è parallela allo sbarco di sabato scorso a Lampedusa del leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Il teatro è lo stesso, ma come si capisce gli interpreti sono diversi. Salvini va nell’isola in contemporanea con la celebrazione dell’anniversario della firma di Roma che sancì di fatto la nascita dell’Unione Europea. Un modo per prendere le distanze da una politica che non condivide. Si tratta appunto di politica. Nelle stesse ora una bimba di 5 anni, sbarcata da sola e senza i genitori nell’isola proveniente dalla Costa d’Avorio, incontra all’aeroporto di Palermo la sua mamma che non vede dal novembre del 2016. Storie diverse, stesso scenario. Anzi stessi scenari: l’isola di Lampedusa e le la tragedia dell’immigrazione. Su Salvini abbiamo scritto e detto. Quello che ci ha colpito e che “denunciamo”, da giornalisti e, non so se ci capite, da spettatori è la spettacolarizzazione del ricongiungimento tra mamma e figlia. Una troupe di operatori e giornalisti di un noto quotidiano, evidentemente “imbeccati” a dovere non si sa da chi o meglio, dai soliti noti, si presenta all’orario deputato nella comunità che ospita la bimbetta. Per rendere la cosa più spettacolare e più appetibile ai social, alla bambina della quale è riportato il nome ma che noi non scriveremo, non viene detto nulla. È solo agghindata con i vestiti della festa. Con una vettura viene accompagnata a Punta Raisi, dove arriva la mamma (che detto per inciso ha dovuto superare una serie innumerevole di intoppi burocratici per giungere nel nostro Paese). Il resto ve lo lasciamo immaginare e lo lasciamo a quelle trasmissioni televisive del dolore o strappalacrime. Ora per le due si apre un’altra storia che è quella che ci interessa. Dove andranno? La piccola avrà diritto a frequentare una scuola? Avranno un assistenza sanitaria adeguata? Se la madre è una richiedente asilo, la sua “pratica” verrà analizzata in breve periodo? Oppure verranno lasciate, madre e figlia, almeno assieme speriamo, in qualche comunità? Insomma cosa accadrà quando le telecamere saranno spente? Lo ripetiamo è quello che ci interessa e di cui vale la pena occuparsi.

Gaspare De Blasi

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Tags: Lampedusa