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Il Casellante con Ovadia e Incudine all’Impero, storia commovente e drammatica

Il Casellante con Ovadia e Incudine è andato in scena ieri all’Impero. Il testo di Andrea Cammilleri per la regia di Giuseppe Dipasquale, rappresentanto da Moni Ovadia, Mario Incudine e Valeria Contadino, ha letteralmente affascinato e alla fine anche commosso il pubblico presente. La professionalità degli interpreti ha coinvolto gli spettatori presenti nel dramma a lieto fine di Ninuzzu e Minica, due personaggi tipici siciliani degli anni ’40. Il tutto guidato dall’abile conduzione di Moni Ovadia e valorizzato ancor più dalle eccezionali musiche dal vivo, proposte da grandi musicisti, che hanno accompagnato le performance degli attori. “Abbiamo assistito ieri sera ad uno spettacolo di alto livello e di pregevole fattura – precisa il sindaco Alberto Di Girolamo -. Chi ha assistito all’opera portata in scena dal maestro Ovadia e altri bravissimi attori e musicisti si è perfettamente resoconto della valenza interpretativa. La rassegna si sta rivelando davvero molto interessante”. “Il Casellante” è, tra i racconti di Camilleri del cosiddetto “ciclo mitologico”, uno dei più divertenti e, allo stesso tempo, struggenti. Ambientato in Sicilia, terra di contraddizioni, narra la vicenda di una metamorfosi. Ma questa Sicilia è la Vigàta di Camilleri, che diventa ogni volta metafora di un modo di essere e ragionare le cose. Dopo il successo ottenuto con le trasposizioni per il teatro de Il birraio di Preston e La concessione del telefono, lo scrittore siciliano e il regista Dipasquale tornano nuovamente insieme per proporre al pubblico una nuova avventura, una vicenda affogata nel mondo di Camilleri, che vive di personaggi reali ma trasfigurati dalla sua grande fantasia di narratore. Una vicenda sospesa tra mito e storia, che disegna i tratti di una Sicilia arcaica e moderna, comica e tragica, ferocemente logica eppure paradossale.

Il casellante racconta di Minica – in attesa di un figlio – e di suo marito Nino, della loro modesta vita nella solitaria casetta gialla accanto a un pozzo e a un ulivo saraceno, durante gli ultimi anni del fascismo. Nino, che nel tempo libero si diletta a suonare il mandolino, fa il casellante lungo la linea ferroviaria che collega i paesi della costa. La zona, alla vigilia dello sbarco alleato, si va animando di un via vai di militari e fascisti che, quasi presagendo la fine imminente, si fanno più sfrontati. Una notte, mentre Nino è in carcere, colpevole di avere ridotto le canzoni fasciste a marce e mazurche con chitarra e mandolino, un evento sconvolgente travolge la vita di Minica.

Il finale, assai commovente, conclude positivamente una storia per larghi tratti drammatica. “E’ stato uno spettacolo di grande intensità, in cui la Sicilia del mito e della cultura contadina si incontra con uno dei più forti temi odierni: la violenza sulle donne. Il tutto accompagnato da una vicenda metaforica che gioca sulla parola, la musica e l’immagine – precisa Clara Ruggieri, assessore alle politiche culturali -. Attori e musicisti eccezionali. Un particolare ringraziamento desidero rivolgerlo al nostro direttore artistico Moni Ovadia e al condirettore Mario Incudine che ci hanno proposto una stagione artistica di altissimo livello. Dopo gli importanti appuntamenti con il duo Paoli-Rea, con Piovani e ieri sera con Ovadia, il prossimo 4 aprile vi sarà un altro evento culturale di altissimo livello.

La stagione teatrale, infatti, proseguirà il 4 aprile prossimo con il “Caravaggio” di Vittorio Sgarbi. Lo spettacolo si terrà al Teatro Impero con inizio alle ore 21,30. I biglietti sono in vendita su ticketone, presso l’Agenzia “I viaggi dello Stagnone” e nei punti vendita di Tickettando.

redazione

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