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Gioco d’azzardo, malattia “legale” da fermare. Convegno dell’Azione Cattolica

“Non tutto quello che è legale, è giusto e moralmente condiviso”. Inizia con questa frase pronunciata dal Presidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Mazara del Vallo, Francesco Crinelli, la tavola rotonda “L’azzardo è ancora un gioco?”. Organizzata dal Settore Adulti dell’A. C, al Complesso San Pietro, l’iniziativa appoggia la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” ed è stata moderata dal Presidente dell’A. C. di Trapani, Gino Gandolfo. Come è stato ribadito dalle Autorità presenti – Laura Gandolfo del Nucleo Operativo Tossicodipendenze della Prefettura di Trapani, dai sindaci di Marsala e Salemi Alberto Di Girolamo e Domenico Venuti -, “… bisogna mettere in campo le forze di tutti, Stato, Istituzioni, Regione, ASP, Amministrazioni locali per poter iniziare a lavorare sulla prevenzione a partire dalle scuole. Lavorare insieme è l’arma vincente per poter risolvere il problema”.

“Dal 2015 sono stati attribuiti più poteri ai sindaci in materia di controllo sulle attività dei gestori delle slot machine e per prevenire eventuali ricorsi da parte delle società che gestiscono questo servizio”, ha precisato il comandante della locale Polizia Municipale, Michela Cupini. Da quanto affermato dal deputato regionale Antonella Milazzo, l’Ars sta lavorando per approntare una legge che regoli meglio il gioco d’azzardo e sulla pubblicità in merito; mentre l’avvocato Giacomo Frazzitta, presidente della Camera Penale di Marsala, ha evidenziato come “… nel campo della giustizia si sta assistendo ad un aumento dei reati condizionati da ludopatia cronica: estorsioni, riciclaggio, usura e persino omicidi. Stiamo attenti a parlare di liberalizzazione e legalizzazione di certi fenomeni”.

Il punto di vista sanitario è stato affrontato dal coordinatore del Sert dell’Asp n. 9 di Trapani, Guido Faillace: “Il gioco d’azzardo si posiziona a pari livello con le dipendenze da alcool e da sostanze stupefacenti con conseguenze molto gravi per la salute non solo del dipendente ma anche del proprio nucleo familiare. Ma la cosa più preoccupante è che da un nostro sondaggio, risulta che a essere coinvolti nel gioco sono anche ragazzi al di sotto degli 11 anni. Bisogna cambiare il sistema e lo Stato insieme alla Regione sta elaborando un documento che consenta a degli esperti di valutare attentamente il problema e cercare di prevenire le sofferenze da GAP, Gioco d’Azzardo Patologico”.

Queste dinamiche familiari, sono state evidenziate anche nel film “Il gioco è fatto” del regista Francesco Russo, realizzato assieme alla sorella psicologa e scenografa Maria Russo. Don Pino Biondo, Assistente Unitario dell’Azione Cattolica Diocesana, ha manifestato la vicinanza della Chiesa alle Istituzioni per combattere il fenomeno. In platea era presente anche il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, accompagnato dal Presidente del Consiglio comunale Simone Tumminello.

redazione

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Tags: Azione CattolicaGioco D'Azzardo