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Alcamo. L’assessore all’ambiente Russo: “Probabile che nel 2018 si riveda la tariffazione sui rifiuti”

Roberto Russo, assessore della giunta pentastellata guidata dal sindaco Surdi, ha gestito l’emergenza rifiuti sin dal suo insediamento avvenuto alle porte dell’estate scorsa. Da allora, il dato della raccolta differenziata della città è cresciuto dal 50, 26% al 60,99%, avvicinandosi sensibilmente alla soglia minima prevista dalla normativa vigente: il 65%.

La scorsa settimana è arrivato il dato positivo per la città: la raccolta differenziata ha raggiunto quasi il 61%. Quattro punti percentuali sotto la soglia imposta dalla legge. Come è stato possibile conseguire questo obiettivo dopo otto mesi di amministrazione?

Di fatto, l’obiettivo è stato raggiunto con l’ordinanza che toglie un giorno di raccolta indifferenziata. Quindi, in realtà, ancora più entusiasmante il fatto che questo obiettivo non è stato raggiunto in otto mesi, ma è stato raggiunto in un solo mese. Dal momento che il 30 gennaio è entrata in vigore l’ordinanza, i singoli cittadini si sono trovati a dovere guardare meglio quello che c’era all’interno della indifferenziata che avevano in casa, e si sono accorti che una parte inconsistente dell’indifferenziata è una quantità di umido di cui chiaramente si liberavano, perché creava cattivi odori, e mettevano nella RSU. Dal momento in cui il passaggio diventava così cadenzato, a distanza di quattro giorni, si sono visti costretti a toglierlo dall’indifferenziato e a metterlo nell’organico. Infatti, noi abbiamo registrato un incremento notevole dell’organico, oltre all’incremento della plastica e del vetro che sono molto spesso le parti nobili ancora presenti nell’indifferenziato. Il nostro obiettivo è riuscire a portare tutti i cittadini che fanno la differenziata ad una maggiore attenzione, a togliere questa parte di rifiuto che è prezioso: plastica, vetro e la carta che è una grossa quantità. Dall’altra parte ci accorgiamo che ancora una certa quantità di popolazione non differenzia. Non si tratta di convincere a fare meglio la differenziata. C’è una parte della popolazione che non vuole differenziare e su questo noi stiamo cercando di prendere provvedimenti.

I cittadini hanno fatto questo “sforzo”, ma chiedono se ne valga la pena, in termini economici, per le loro tasche. La tassa sui rifiuti, con il prossimo bilancio, subirà dei ritocchi in aumento o in diminuzione?

La tassa sui rifiuti di fatto è un meccanismo complesso di carattere finanziario, per cui gli uffici non la possono andare a modificare alle condizioni che ci sono al momento, perché fanno riferimento a quello che è il consolidato contrattuale: Energetikambiente. Noi avremo modo di mettere mano alla tariffa soltanto dopo che sarà stata aggiudicata la nuova gara di servizio di raccolta rifiuti. Per come stanno andando le cose sulla gara, è probabile che per l’anno 2018 ci sia la possibilità di rivedere la tariffazione.

Nel 2016 l’introito per il Comune dalla raccolta differenziata è stato pari a 500 mila euro. Questi soldi per quale capitolo vengono spesi? Vengono risparmiati per pagare l’Energetikambiente?

No. Di fatto il capitolo è tutto unico, però, questi soldi non costituiscono un’economia ai fini della tariffazione. Sono un risparmio che, poi, ci permette di potere provvedere in maniera straordinaria sull’emergenze particolari. Nel caso, ad esempio, delle derattizzazioni piuttosto che di altre spese che non erano previste. La scorsa estate abbiamo avuto la discarica chiusa, per cui ci sono stati improvvisi aumenti dei costi di conferimento, cose che spesso non sono prevedibili e improvvisamente bisogna affrontarli. Purtroppo, il bilancio va chiuso alla fine dell’anno. Quindi, noi in questo momento siamo in una fase di previsione, mettiamo una certa aliquota di aleatorietà, ma, di fatto, se siamo fortunati, probabilmente avremo da spendere gli stessi soldi dell’anno passato. Se, invece, dovesse capitare qualcosa di imprevisto ci potrebbe essere il rischio di aumentare queste spese. Al momento, però, stiamo andando avanti con quelle che sono le somme già spese negli anni passati. Quindi, prevediamo di spendere, al peggio, le stesse somme dell’anno passato.

Lei è stato protagonista del primo Meetup del Movimento 5 Stelle dopo tanto tempo, e lo sarà, nuovamente, per il prossimo. Ha parlato di Alcamo Marina mentre venerdì parlerà di rifiuti. Quindi, è un segnale che questi sono i temi che interessano la città e, soprattutto, il vostro elettorato.

Sì. Devo dire che il primo Meetup è stato veramente un successo dal mio punto di vista. Sono state segnalate dai cittadini alcune necessità, alcune esigenze e anche alcune soluzioni, che noi come amministrazione non avevamo avuto modo di affrontare. La più importante è stata sicuramente quella del trasporto pubblico nel periodo estivo. Ed è stata l’occasione in cui sono state valutate anche quali sono le esigenze della città e quali sono le possibilità di erogare un servizio che abbia un risultato positivo. Per cui, il numero delle corse, gli orari, qual è la fetta di popolazione che ne fa più uso, qual è la soluzione per un servizio al turista piuttosto che al lavoratore che la mattina deve essere ad un certo orario sul posto di lavoro. Tutti questi aspetti, in quella serata, sono stati affrontati con un occhio diverso. Devo ringraziare soprattutto alcuni degli operatori del servizio dei trasporti privati che si sono messi in gioco e sono stati presenti portando il loro contributo. L’altro Meetup sarà dedicato alla raccolta dei rifiuti e anche lì io mi aspetto che ci sia una partecipazione di concittadini, che al di fuori e al di sopra di quelle che sono le esigenze d’ufficio, e quello che può proporre il dirigente del settore piuttosto che il responsabile di un certo servizio, propone e affronta il problema da un punto di vista del singolo cittadino che all’ufficio può sfuggire. L’approccio è molto spesso diametralmente opposto, per cui gli uffici affrontano il problema con i numeri, con il numero del personale, con tutta una serie di problematiche che magari sono quelle a cui loro tengono di più. Il cittadino, invece, l’affronta dal punto di vista del camioncino degli sfabbricidi, dell’ingombrante che non viene raccolto, del numero verde che non risponde. Quindi, sono due livelli molto diversi che però a noi, come organo politico, serve potere monitorare e potere acquisire come informazioni. Io sono molto fiducioso anche per il Meetup di venerdì prossimo.

Nel primo Meetup lei aveva fatto cenno alla possibilità per i cittadini di conferire nel fine settimana presso dei punti di raccolta ingombranti ad Alcamo Marina. Quando partirà questo servizio?

Non abbiamo ancora definito la data, però, sicuramente prima delle prossime festività. Dovremmo riuscire a fare un punto di raccolta straordinario con uno scarrabile per gli sfalci e uno scarrabile per gli ingombranti con una persona della società Energetikambiente sempre presente, in maniera che il sabato, avendo dato la società la disponibilità per quel giorno, ad Alcamo Marina, chi avrà l’esigenza di buttare via un materasso piuttosto che un frigorifero potrà andare in questo punto, che ancora non è stato individuato, e lì potrà mettere in uno dei cassoni scarrabili o il rifiuto ingombrante o i resti di una potatura senza doverli lasciare davanti la porta, e tantomeno abbandonarli in posti dove rischia poi di essere pure sanzionato.

Altra sua delega è quella ai Lavori Pubblici. Lei indirettamente è stato criticato dalla CGIL, che nelle scorse settimane ha lanciato un manifesto sollevando delle polemiche sul sindaco, il quale, secondo il sindacato, non avrebbe fatto molto per rilanciare alcuni lavori in città.

Devo dire che queste polemiche in qualche maniera sono giustificate, per altri verso non lo sono. Dal punto di vista dell’attività che stiamo svolgendo, sicuramente, potremmo fare di più, dovremmo fare di più, ma questo è quello che ci è concesso dalle condizioni di bilancio del 2016, dagli appalti affidati nel 2016, da quella che era la tempistica del 2016 che ci ha portato a fare una sessantina di piccoli appalti. Una quarantina sono relativi ad opere pubbliche di importo sicuramente abbastanza limitato. Questo per potere essere anche veloci nell’affidamento dei lavori. Ciò porterà, ed ha portato in questi giorni, all’apertura di piccoli cantieri e, quindi, a dare lavoro anche a dei lavoratori della città di Alcamo che, sicuramente, non attraversano un momento economicamente felice. Sta di fatto, però, che le condizioni per spendere dei soldi da parte dell’Amministrazione, sono condizioni che vengono costruite passo dopo passo. È chiaro che in passato si sono spesso fatte delle politiche di grandi opere, con grandi aziende, con grandi numeri, con tempi più lunghi. Questo avendo il tempo, e avendo anche nel resto del mandato le condizioni favorevoli, sarà l’obiettivo di questa amministrazione. Per cui, anche noi pensiamo di attenzionare delle opere sia infrastrutturali che di manutenzione particolari e straordinarie di alcuni edifici piuttosto che delle linee dell’acquedotto esterno, ma per questo ci sarà bisogno di più tempo. Nel Piano Triennale che abbiamo appena approvato in giunta ci sono ancora delle opere molto rapide da realizzare, come la manutenzione straordinaria, sia interna che esterna di impiantistica, sia fognaria che idrica. Però, anche le normative attuali, che stanno in un momento di transizione, non ci consentono di avere una quantità enorme di denaro da potere distribuire in tanti appalti e potere dire “Ah, in questo momento siamo il datore di lavoro numero uno della città”. È chiaro che le aziende che si occupano soprattutto di opere pubbliche hanno problemi se non nell’intero territorio regionale, in quello nazionale. In questo momento Alcamo quello che può fare lo fa sicuramente. Se poco o se molto questo lo vedremo più avanti perché siamo proprio agli inizi di questo percorso. Nel 2017, gli investimenti che ci consentiranno delle economie o dei risparmi di carattere sia energetico, per esempio nel settore delle risorse idriche per poter attingere più acqua e portare più acqua ad Alcamo, saranno degli investimenti che probabilmente partiranno a breve con le progettazioni, ma che vedremo poi in cantiere soltanto tra un anno, un anno e mezzo. Sicuramente, a brevissimo, partirà il cantiere di Cannizzaro, ma anche qui alcune delle opere avranno dei tempi un po’ più lunghi. Faremo in modo di avere disponibili al più presto le tubazioni che ci consentono di poter prendere l’acqua dal potabilizzatore, ma di fatto anche l’impresa esecutrice avrà dei tempi tecnici, tempi fisici, necessari per poter realizzare l’intero investimento.

Uno dei punti più importanti del Movimento 5 stelle sia a livello nazionale, ma anche presente nel programma del vostro mandato, è l’energia. In questo settore cosa state facendo?

In questo settore stiamo rimettendo in moto tutto un meccanismo di valutazione delle esigenze e di preparazione dei progetti e investimenti per ridurre la bolletta energetica del Comune. Il Comune di Alcamo ha il PAES approvato a livello europeo, però, di fatto ha un vuoto di attività quasi di un anno. La settimana scorsa abbiamo nominato di nuovo l’ingegnere Anna Parrino Energy Manager per potere ricreare un ufficio delle politiche energetiche e le condizioni per potere presentare, predisporre tutti i progetti che permetteranno di intercettare le somme che lo Stato, l’Unione Europea, la Regione hanno previsto di mettere a disposizione per interventi di efficienze energetica. Il primo sarà sicuramente il progetto sull’illuminazione pubblica che già nel Piano Triennale approvato ha delle somme per il primo e secondo anno. Sappiamo che se riuscissimo a trovare quasi tre milioni di euro per potere rifare l’intera illuminazione comunale, dovremmo portare le spese di corrente elettrica per l’illuminazione dagli 800 mila euro attuali a 400 mila euro all’anno. Su questo già abbiamo avuto parecchi contatti anche con società specializzate. Stiamo cercando di trovare la soluzione più vantaggiosa per il Comune, per mettere in moto la macchina della progettazione del recupero delle somme e intercettare i finanziamenti. La Regione Sicilia a breve pubblicherà dei bandi per il finanziamento di questi interventi. Ormai è questione di poco tempo, dovremmo essere assolutamente tempestivi ed avere già nei cassetti i progetti per potere fare questo tipo di intervento. Poi, ci sono altri interventi che abbiamo già individuato e sono: la climatizzazione del Teatro Cielo D’Alcamo, la sostituzione di alcune caldaie che sono ancora a gasolio in alcune scuole, come la Don Bosco, e in alcuni uffici comunali. Dovremmo attingere al conto termico 2.0 e il CSE ci darebbe il 65% del contributo a fondo perduto ed è possibile che la Regione ci copra la restante parte. Però, se non definiamo il progetto in breve tempo, di fatto rischiamo di non essere in condizione di non avere la prossima stagione il riscaldamento al Teatro Cielo d’Alcamo.

Linda Ferrara

redazione

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