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Dragaggio del Porto di Mazara, permane lo stato di agitazione

Dopo la riunione svoltasi il 2 marzo presso il Ministero dell’Ambiente e Tutela del Mare in cui si è preso atto del “congelamento” del parere fornito il 24 novembre dall’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana e della volontà di pervenire in tempi rapidi ad una definizione dell’annosa questione del dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo, il Coordinamento Territoriale Filiera Ittica di Mazara del Vallo attraverso una nota (inviata al Ministro dell’Ambiente, all’Assessore regionale Territorio ed Ambiente, all’Assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, al Commissario straordinario per la Mitigazione Dissesto Idrogeologico Regione Siciliana, al Sindaco della Città di Mazara del Vallo, al Prefetto di Trapani) invita le autorità, ciascuno per le proprie competenze, a svolgere in tempi rapidi le attività concordate nel corso della stessa riunione presso il Ministero dell’Ambiente.

Nel frattempo, in attesa dell’avvio dei lavori di dragaggio, permane lo stato di agitazione, già proclamato dal Coordinamento Territoriale Filiera Ittica Mazara (composto dai rappresentanti di Confederazione Imprese Pesca-Federpesca, Distretto della Pesca e Crescita Blu, Co.Ge.P.a. Mazara, Federazione Imprese Pesca Mediterranea-Coldiretti, Fiume Mazaro-UNCI Pesca, O.P. Il Gambero e la Triglia del Canale, FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL), “per la riaffermazione della dignità di tutti gli armatori, pescatori ed operatori marittimi e portuali che subiscono da anni una insopportabile ingiustizia: la privazione della fonte principale di vita per loro e le loro famiglie, cioè l’uso del porto di Mazara, che ha contribuito al prosciugamento economico e sociale dell’intera Città”.

Nella foto: Una riunione Coordinamento Filera Ittica Mazara, da sx Tommaso Macaddino,Giovanni Di Dia, Giovanni Tumbiolo, Domenico Asaro, Alberto De Santi, Lino Tumbiolo, Roberto Ingargiola

redazione

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