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“Solo se c’è la luna” di Silvana Grasso

Una bomba, il romanzo che ho appena finito di leggere. Carne viva di Sicilia scritto da una vera scrittrice siciliana da una forza della natura di cui è simbolo il nostro vulcano che come accade in questi giorni ci rivela in che cazzo di meravigliosa e stramaledetta terra viviamo, di quale materiale straordinario di sentimenti e passioni siamo fatti noi siciliani. È la storia di Gerri un emigrato in America che torna ricco nella sua Sicilia per diventare un imprenditore di successo. E’ solo l’incipit e non vi dico altro per non rovinarvi il piacere di leggere un libro degno di questo nome, soprattutto un romanzo, che come deve fare per definizione, ci racconta una storia, ci presenta dei personaggi e ci fa viaggiare con la fantasia. A un certo punto della storia un treno fischia e non possiamo che pensare a Pirandello ma la scrittura di Silvana Grasso non è che solo per qualche verso pirandelliana. In “Solo se c’è la luna“, pubblicato dalla casa editrice Marsilio, la scrittrice catanese elabora una materia letteraria incandescente fatta di vita, morte, amore e sensualità come la luna, parola chiave del romanzo, evoca in ogni uomo o poeta. Si vede l’ars e l’artifex, la mano di un vero scrittore che non ha bisogno di categorie di personaggi, non ci sono buoni e cattivi ma appunto personaggi da seguire nel percorso delle loro esistenze suppur frutto della fantasia di una straordinaria autrice, Silvana Grasso. Questo romanzo poteva tranquillamente intitolarsi “Il mito di Luna e Gioiella”, la loro storia è raccontata con il registro del mito perché la Sicilia è la terra dei miti per fortuna perché a noi siciliani spesso ci resta solo quello, perché di sperare in un’America che ci renda ricchi di giustizia, onestà e dignità non ce la facciamo più!

Vincenzo Piccione

redazione

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