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Il Consiglio Comunale di Alcamo approva il bilancio partecipato: ecco cosa prevede

Durante i lavori dell’aula consiliare, che si sono svolti ieri pomeriggio, è stato deliberato il regolamento con il quale viene istituito lo strumento di partecipazione diretta dei cittadini alle scelte politiche del Comune. Potrà dare il proprio contributo, mediante delle proposte, il cittadino che ha compiuto il sedicesimo anno di età. Il presidente della Commissione Bilancio, Vito Lombardo (M5S) “Il regolamento del bilancio partecipato prevede che siano solo ed esclusivamente i cittadini a decidere”

Si compone di 10 articoli il bilancio partecipato condiviso dalla maggioranza dei presenti nel corso della seduta del Consiglio Comunale tenutasi ieri pomeriggio. Tale strumento di partecipazione democratica è stato realizzato grazie al lavoro svolto dai componenti della Commissione Bilancio: Vito Lombardo (Presidente), Noemi Scibilia e Annalisa Ferrara del Movimento 5 Stelle, Saverio Messana (Udc), Anna Allegro (Noi X Alcamo) e Mauro Ruisi (ABC-Alcamo Cambierà).

Il documento, studiato dalla citata commissione consiliare, è giunto sul tavolo dei lavori a seguito dell’approvazione della mozione di indirizzo a firma del consigliere Filippo Cracchiolo del Partito Democratico, risalente al 12 ottobre. Inoltre, la predisposizione di tale atto si è resa necessaria in quanto i consiglieri comunali, lo scorso 14 dicembre, hanno deciso di destinare il 10% del loro gettone di presenza a tale strumento partecipativo. Bisogna poi ricordare che già la legge regionale del 2014, in seguito modificata nel 2015, prevede la destinazione del 2% del bilancio comunale a tal fine, pena la restituzione delle somme non utilizzate nell’esercizio finanziario successivo. Dunque, si tratta di una possibilità di partecipazione attiva, riguardo alcune somme del bilancio comunale, consentita ai cittadini, ma trascurata da molti comuni siciliani. Alcamo, dunque, ha voluto cambiare registro.

Per quanto concerne il criterio della partecipazione nella formulazione delle proposte, il regolamento prevede che i soggetti interessati devono avere compiuto almeno il sedicesimo anno di età. Quindi, detto strumento ingloba, all’interno di un processo democratico, una fascia della popolazione anagraficamente più bassa degli aventi diritto al voto per incidere sulle scelte future della città. Ed è questa sicuramente una delle novità più interessanti del regolamento adottato. Oltre alle persone fisiche, poi, possono prendervi parte anche i rappresentanti legali o delegati di associazioni che hanno sede legale od operativa nel territorio comunale. Secondo quanto previsto dal regolamento, quindi, ogni anno verranno selezionati 52 cittadini residenti nelle zone nelle quali è stato suddiviso il territorio comunale: Centro Storico (A1-A2); Centro Urbano; Zona Periferica; Alcamo Marina. Tale campione comprende quattro fasce di età di cittadini che vanno dai 16 ai 25 anni, dai 26 ai 35, dai 36 ai 50 e, infine, dai 51 anni in poi. Sono esclusi, invece, i cittadini che ricoprono ruoli politici a tutti i livelli; chiunque ricopra incarichi nei CdA di aziende, enti e fondazioni a partecipazione pubblica, e dirigenziali presso partiti politici, sindacati, organi e collegi professionali, associazioni di categoria; i presidenti delle associazioni di volontariato del territorio comunale; infine, i dipendenti comunali.

Sono sei le fasi del processo del bilancio partecipato: l’informazione, la consultazione, la valutazione delle proposte, la verifica e fattibilità, il documento della partecipazione. Per quanto riguarda le fasi della consultazione e valutazione delle proposte, queste si distinguono in: incontri dei cittadini selezionati; assemblea con valutazione delle proposte e assemblea per valutazione del risultato finali.

Un plauso a tutti i componenti della commissione al Bilancio, che hanno contribuito alla realizzazione del regolamento, è stato fatto dal consigliere Vito Lombardo (M5S), presidente della II commissione, il quale ha dichiarato “In commissione ognuno di noi si spoglia della sua veste politica, perché è giusto che si lavori tutti assieme per il bene della città, a prescindere dalle ideologie, che naturalmente rimangono. Però, per il bene della città, anche rispetto a posizioni diverse che ci possono essere, discutendo, si riescono a limare”. Lombardo ha sottolineato che tale regolamento è stato votato all’unanimità dalla commissione e rappresenta un passo molto importante per questo Consiglio Comunale e per l’Amministrazione. Lo stesso presidente ha poi illustrato all’aula consiliare il regolamento stilato dalla commissione. Il suo intervento è stato seguito da quello della consigliera Anna Allegro di Noi X Alcamo, e vicepresidente della commissione, la quale ha affermato “Sia io che il collega Dara dimostriamo, specialmente in commissione, di voler lavorare per la nostra città. E sottolineo lavorare, perché penso che l’obiettivo sia questo. Siamo consapevoli, come commissione, che le procedure di selezione dei progetti delle proposte, che verranno dai cittadini, possono sembrare impegnative. Però, noi ci siamo prefissati di seguire tutte queste procedure specialmente all’inizio e, eventualmente, modificarle per l’anno prossimo, sperando che tutto funzioni al meglio”. Nel corso della seduta in Aula Falcone Borsellino sul regolamento del bilancio partecipato, sono stati bocciati i due emendamenti presentati rispettivamente dal consigliere Gino Pitò, (ABC-Alcamo Cambierà) assente al momento della votazione, e dalla consigliera Rita Norfo (Udc), che si è poi astenuta sulla deliberazione in merito al regolamento. Sul primo emendamento, in particolare, è nata una piccola polemica tra i componenti di ABC-Alcamo Cambierà, rimasti in aula, e il presidente Lombardo. La consigliera Caterina Camarda, componente del gruppo federato citato, ha infatti proposto di aggiungere all’articolo 2 del regolamento la quota del 15%, da destinare al Villaggio Maria Ausiliatrice (c.d. Villagio Regionale). “Per noi rappresenterebbe un grande segnale per la natura dell’inserimento sociale e di welfare in favore di una zona che molto spesso è dimenticata, abbandonata a se stessa e che noi tutti conosciamo”. Altro punto suggerito dalla consigliera è stato quello relativo alle aree tematiche sulle quali i cittadini dovranno esprimersi. Filippo Cracchiolo (PD), invece, ha così espresso la sua opinione in merito “Il regolamento che ho letto e studiato approfonditamente nasce da una mozione, risalente ormai ad ottobre, del Partito Democratico, e sono contento che la seconda commissione ci abbia lavorato in modo così preciso”. Poi, il consigliere Cracchiolo ha dichiarato il proprio voto favorevole all’emendamento presentato da ABC-Alcamo Cambierà. Come anticipato, una piccola querelle è sorta proprio su questo punto. Infatti, il presidente della commissione al Bilancio, Vito Lombardo, ha ribadito “Il problema che non si coglie è lo spirito del bilancio partecipato. L’emendamento proposto da ABC e Alcamo Cambierà è contro lo spirito del regolamento del bilancio partecipato. Il regolamento del bilancio partecipato prevede che siano solo ed esclusivamente i cittadini a decidere. Noi non dobbiamo dare nessuna direttiva. È proprio quella la svolta, la rivoluzione. La politica non deve mettere le mani su una cifra, che in questo caso sarà tra i 35 e i 40 mila euro, e devono decidere solo ed esclusivamente i cittadini e basta!”.

Nel corso della seduta consiliare sono stati approvati all’unanimità dei presenti anche due debiti fuori bilancio.

Linda Ferrara

redazione

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Tags: bilancio partecipatoConsiglio comunale Alcamo