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Siti culturali: aumentano visitatori e incassi in Sicilia, male Marsala e Trapani

E’ in crescita, in generale, il trend dei visitatori e degli incassi nei musei e nelle aree archeologiche siciliane. E’ quanto raccontano i dati pubblicati dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali per quel che riguarda l’anno 2016. In Sicilia si è passati da 3.932.647 visitatori del 2015 a 4.395.926 visitatori nel 2016 con un aumento significativo degli incassi di 2.764.216,2 (20.439.345,00 gli incassi nel 2015 e  23.203.561,20 gli incassi nel 2016). Con 111 siti archeologici e museali, che rappresentano oltre un quarto di quelli presenti in tutto il Paese, la Sicilia  si posiziona dopo il Lazio, la Campania e la Toscana per numero di visitatori.   “Non basta promuovere il singolo museo o il singolo sito, è necessario creare nei territori reti e filiere culturali per promuovere il patrimonio culturale, materiale ed immateriale, e paesaggistico – ha commentato l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana Carlo Vermiglio anche per quest’anno sono i siti archeologici più importanti già inseriti nei maggiori itinerari turistici, quali il Parco Archeologico di Agrigento, il Teatro antico di Taormina, la Villa Romana di Piazza Armerina, la Neapolis di Siracusa a registrare il maggior numero di presenze e di incassi. Ma si evidenziano dei dati nuovi riferibili anche ad alcuni musei e monumenti quali, ad esempio il Museo di arte contemporanea di Palazzo Riso che passa da 12.906 a 30.744 euro di incassi, un aumento sul quale può avere influito anche l’ubicazione del museo lungo l’asse dell’itinerario Unesco arabo-normanno di Palermo, da poco riqualificato con la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele”.

Sebbene il trend generale sia più che positivo se si approfondiscono i dati provincia per provincia ci sono molte sorprese. Se Catania (+34,34%), Ragusa (+21,12%) e Palermo (+17,59%), Agrigento (+16,10%) hanno registrato un vero e proprio boom di visitatori, la Provincia di Trapani è quella che ha ottenuto l’incremento più basso (+3,59%) dopo quella di Caltanissetta (+3,03%). Non mancano le “ottime prestazioni” dell’Area archeologica di Segesta che passa dai 297.930 visitatori del 2015 ai 319.609 del 2016 (con un incremento degli incassi 85.347 euro); dell’Area archeologica di Selinunte con i 227.988 del 2015 e i 267.460 visitatori del 2016 (con un incremento negli incassi di 171.553 euro rispetto al precedente anno), dell’Ex Stabilimento Florio di Favignana con un incremento di visitatori da 55.527 a 64.144 nel 2016 (incremento negli incassi di 42.201 euro rispetto al precedente anno); del Museo del Satiro di Mazara del Vallo che passa da 39.362 visitatori del 2015 a 46.747 visitatori nel 2016 (incremento di incassi di 30.483 euro). Male va invece per i musei e i siti archeologici delle città di Marsala e Trapani.

A Capo Boeo i visitatori del Museo “Lilibeo” (Baglio Anselmi e Area Archeologica) sono più che dimezzati in un anno passando da 48.953 del 2015 a 21.364 nel 2016 con un decremento  significativo degli incassi che passano da 72.114,00 (2015) a 28.462,00 nel 2016.

Anche a Trapani la situazione non è delle più rosee: il Museo  Conte “Agostino Pepoli” ha ricevuto 39.859 visitatori nel 2015 a fronte di 20.376 nel 2016. Gli incassi anche qui sono diminuiti passando da 61.218,00 euro a 29.046,00.

Caso particolare è quello del Castello Grifeo di Partanna che se registra un aumento di visitatori da 5.667 nel 2015 a 6.309 nel 2016 registra però un decremento degli incassi (da 6.490 a 5.966  nel 2016) per via dei tanti visitatori gratuiti.

Evidenziati in arancione i visitatori del 2015 e del 2016

“Certo, non siamo contenti di questi ultimi dati, che però non tengono conto della vera e propria rivoluzione degli ultimi mesi nel sistema museale regionale e anche di altre situazioni avvenute in questi ultimi 2 anni – replica alla nostra redazione il direttore del Polo Museale di Trapani Luigi Biondo – Su Marsala non si può non considerare la chiusura, per circa un anno, del Museo Baglio Anselmi che, infatti, riapriremo al più presto proprio per riempire questa grande lacuna; su Trapani bisogna considerare l’importante impatto che ebbe la Mostra “Pablo Picasso e le sue Passioni” che triplicò le presenze al Museo Pepoli nel 2015″.  Biondo, che da giugno 2016 è il responsabile di ben 17 siti culturali nell’intera Provincia di Trapani (da Pantelleria a Poggioreale, da Favignana a Mazara del Vallo) annuncia nuove strategie per riuscire a migliorare il polo Museale mettendo in rete tutti i siti e collegandoli attraverso biglietti cumulativi e collaborazioni con importanti associazioni come il Fai. “Le difficoltà non mancano – conclude – in primis una forte miopia della politica, che non reinveste gli introiti museali in un miglioramento del “sistema cultura”. 

Audrey Vitale 

redazione

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