Ci scrivono diversi lettori che si lamentano come nelle buste che contengono la pasta, oltre al prezioso alimento, ci trovano sempre più spesso quei simpatici (?) animaletti neri che dalle nostre parti vengono chiamati monacelli. Guarda tu di cosa si deve occupare il vostro cronista, poi però ci siamo resi conto che la gente ormai non sa più a chi rivolgersi e scrive…scrive, anche delle cose più strane. E arriva perfino a scrivere dei monacelli. Così ci siamo incuriositi e “cercando” gli animaletti abbiamo trovato una storia, non so se ci capite, limitrofa, molto interessante. Il grano che una volta si produceva abbondante in Sicilia ora non si semina quasi più. Tanti i fattori che hanno determinato l’abbandono dei campi da parte dei nostri contadini. Ci soffermiamo su di un aspetto. Ora la concorrenza la fanno sempre più anche i Paesi cosiddetti più industrializzati. Il grano che le nostre industrie della trasformazione utilizzano, arriva in maniera abbondante dal Canada. E arriva a prezzi talmente bassi, come ci ha spiegato il presidente degli agronomi trapanesi Giuseppe Pellegrino, da invogliare le industrie ad acquistarlo. Ma come è possibile? Ci è stato chiarito che il grano prodotto in quel Paese, ma anche in altri, presenta un grado di microtossine troppo elevato per i consumi e l’utilizzo permesso in quelle nazioni non è consentito, ma che in Europa dove ne è stata elevata la soglia per legge, è commerciabile. Ora l’Europa quando legifera non è un’entità astratta, sono deputati in carne ed ossa che eleggiamo noi e che, lontano dagli occhi e soprattutto dall’elettorato, ne combinano di tutti i colori. Intanto, per tornare al grano, il prodotto che arriva e che si trasforma in alimenti non solo toglie lavoro (e questo è già gravissimo) ai nostri agricoltori, ma toglie salute ai consumatori. Queste microtossine sono cancerogene. Proliferano, ci è stato spiegato, nelle spighe prodotte negli ambienti freddi. In Sicilia si potrebbe coltivare grano con microtossine zero. E allora? E allora nella nostra Isola, come nel resto d’Italia, il costo del prodotto finito farebbe lievitare il prezzo del pane. Quindi abbiamo l’alternativa, morire di fame o di cancro, oppure mangiarci i monacelli.