Si è tenuta oggi un’ ulteriore l’udienza relativa al processo che vede coinvolto il Consigliere comunale Vito Cimiotta. Dopo l’ultima udienza del dicembre 2016 oggi è stato escusso, come previsto dal calendario delle udienze, l’ultimo teste dell’accusa Piero Cavasino. Il Cavasino era l’ultimo teste citato dall’accusa. Dalla prossima udienza, già fissata del il prossimo 10 Aprile, saranno escussi i testi a difesa del Cimiotta, e lo stesso avvocato marsalese che ha deciso di sottoporsi all’interrogatorio. Il teste odierno ha dichiarato che Cimiotta e Michele Bruscino, testimone ascoltato il 14 dicembre del 2016 e ritenuto importante dalla pubblica accusa, erano e sono amici di infanzia e che il Consigliere socialista ha sempre aiutato Bruscino a trovare una occupazione, anche anni addietro. Bruscino poi votò alle scorse amministrative per un altro candidato, ma il rapporto con Cimiotta restò buono ed invariato. Cimiotta non avrebbe mai usato argomentazioni per convincere Bruscino a votarlo. Il testimone ha affermato che “…ad una cena Bruscino ci disse che Cimiotta gli aveva prospettato la possibilità di un lavoro presso un bar”. Dall’udienza è emerso che l’impegno di Cimiotta per Bruscino andava al di là della campagna elettorale. Forse era una normale aspettativa del Bruscino, ma Cimiotta non glielo avrebbe mai promesso. Piero Cavasino ha inoltre detto di non avere mai affermato alla Polizia Giudiziaria, in sede di dichiarazioni, che tra il Cimiotta è il Bruscino vi era un accordo, ma che forse era stato Bruscino a collegare le due cose. Sollecitato dalla difesa del Cimiotta, sostenuta dagli avvocati Stefano Pellegrino e Arianna Rallo, Cavasino ha ripetuto di affermare di non ricordare alcun accordo tra Bruscino e Cimiotta. Il giudice monocratico, Lorenzo Chiaramonte (pm, Silvia Facciotti), ha poi aggiornato l’udienza alla seduta del 10 aprile 2017.