Categorie: AperturaKa...link...ka

Quali azioni per la sicurezza sul lavoro

La prima notizia di cronaca della giornata, ieri, è stato il crollo di un vecchio edificio che ospitava il Cine Teatro Olympia a Campobello di Mazara. Si trattava di una palazzina in ristrutturazione. Dal 1° dicembre scorso infatti, una ditta stava compiendo i lavori di manutenzione straordinaria e di recupero della struttura. Al momento del crollo erano tre gli operai che stavano lavorando alla parete esterna dell’edificio in fase di consolidamento. Un crollo da quasi tre metri di altezza che ha portato tanto spavento in quanto, inizialmente, non giungevano notizie confortanti per chi era stato investito dalle macerie. Ma i tre lavoratori sono salvi. Dopo la notizia sono rimbalzate le toto-responsabilità. I sindacati hanno preso la palla al balzo per fare delle pressioni agli organi deputati alle ispezioni sul fronte della sicurezza sul posto di lavoro. Perché quella di Campobello poteva essere una tragedia annunciata.

Come è noto, la struttura necessitava di lavori e la Polizia Municipale aveva accuratamente disposto il divieto di transito a veicoli e pedoni in prossimità dell’area interessata, come da prassi. La Cgil in particolare, chiede più risorse umane ed economiche all’interno degli uffici ispettivi. Così facendo si eviterebbe il mancato rispetto delle regole, in particolar modo all’interno dei cantieri sempre più frequentemente luoghi di infortuni se non di vittime sul lavoro. La Uil Trapani fa una stima: nel 2016 il numero di infortuni è cresciuto rispetto all’anno precedente, passando da 1.486 a 1.583 e comunque in entrambi i casi numeri davvero troppo alti. Giorni fa a Vicenza, la Confindustria ha tenuto un convegno per approfondire il tema della sicurezza sul lavoro. Nello specifico, in merito alle recenti sentenze della Corte di Cassazione come nel caso che ha coinvolto la Thyssenkrupp. Nell’azienda tedesca con sede a Torino, come si ricorderà, nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007 sette operai sono morti investiti da una fuoriuscita di olio bollente in pressione che aveva preso fuoco all’interno dello stabilimento. Questo porta tutt’oggi a chiedersi se ci siano modelli efficaci di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro da attuare, di chi siano eventualmente le responsabilità, se queste debbano concentrarsi principalmente sul datore di lavoro, nonché quali azioni, anche di sensibilizzazione alla tematica, è possibile mettere in pratica.

redazione

I commenti sono chiusi.

Condividi