Il 2017 dovrebbe essere, finalmente, l’anno del Porto di Marsala, quantomeno con l’inizio dei lavori per il progetto promosso dalla società Marina Yachting Resort. In vista dell’apertura dei cantieri (verosimilmente in programma la prossima estate), Massimo Grillo lancia una proposta che mira alla costituzione di una società di capitali di cui dovrebbero far parte “le forze economiche e sociali della città le quali hanno, o potrebbero avere in futuro, un interesse che gravita intorno al management del nuovo porto ed all’indotto che questo genererà”. Un intervento destinato a far discutere e che pubblichiamo integralmente qui a seguire.
Diversi anni addietro, nell’ambito di un piano programmatico per la valorizzazione dell’area portuale, ebbi modo di promuovere la costituzione di una S.p.A. alla quale presero parte Il Comune di Marsala, la Camera di Commercio di Trapani, le maggiori aziende locali, gli industriali del vino e tutti gli operatori portuali. Il fine dell’iniziativa fu quello di favorire la più ampia partecipazione sociale alla definizione degli obiettivi strategici ed all’implementazione delle azioni pubbliche e private volte al loro perseguimento. L’iniziativa venne salutata positivamente da parte di tutti coloro i quali venivano così ad essere coinvolti, tant’è che il Capitale sociale, di 102.000 euro fu interamente versato.
La società, tramite la legge Burlando, intraprese le azioni volte ad ottenere in concessione tutta la zona demaniale che va dai frangiflutti della litoranea sud fino a punta d’alga, dove sarebbe dovuto nascere un parco turistico attrezzato. Successivamente, il Sindaco insediatosi a seguito delle elezioni amministrative celebratesi dopo la costituzione della S.p.A., ritenne di ritirare la partecipazione del Comune di Marsala all’iniziativa, provocando così la liquidazione della società. Ho fatto questo riferimento, chiaramente, non per discutere di una vecchia occasione perduta per la città di Marsala, ma per suggerire un metodo idoneo a produrre risultati di rilievo. A mio avviso, sarebbe opportuno mettere in condizione i privati che con grande coraggio e determinazione si stanno assumendo l’onere della realizzazione del Porto di Marsala di beneficiare del contributo di forze e di idee che la città è capace di offrire.
Come mettere in moto questo processo di partecipazione cittadina? Personalmente, ritengo che questo processo possa essere messo in moto favorendo la costituzione di una società di capitali composta dalle forze economiche e sociali della città le quali hanno, o potrebbero avere in futuro, un interesse che gravita intorno al management del nuovo porto ed all’indotto che questo genererà. Questa società potrebbe, così, offrirsi di rilevare un pacchetto azionario della Myr.
Questo metodo potrebbe consentire di raggiungere importanti risultati di livello e di varia natura:
Nel 2007 sono stati accreditati, su mia iniziativa, dal Ministero dell’Economia al Comune di Marsala 100.000,00 euro per la sistemazione dell’area cantieristica del porto di Marsala. La mia intenzione era di chiedere per il tramite del Comune di Marsala di rendere libera tutta l’area demaniale della zona porto che oggi impedisce una bellissima visuale nel lungomare mediterraneo. Con la presente Vi chiedo, pertanto, di verificare la disponibilità delle somme e di indagare le opportune modalità tecnico-giuridiche per l’impiego di tali somme per favorire questo progetto di partecipazione cittadina. Al momento, pur avendo il Comune incassato questa somma, non mi risultano lavori finalizzati a quanto prescritto nel decreto di finanziamento. Invito, pertanto, il Sindaco, il Consiglio Comunale, i partiti politici, i parlamentari e le forze sociali a farsi parte attiva e scendere in campo mettendo al centro dell’iniziativa il bene di questa città che non può assistere passivamente ad una svolta di portata storica. Buon lavoro!
Massimo Grillo