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Rodriquez difende l’associazione antiracket Paolo Borsellino. “Conosco la loro onestà intellettuale”

La nascita di un secondo meetup, i rumors sul web che annunciano l’arrivo di un terzo. E, naturalmente, i dissidi interni legati alle polemiche che hanno investito l’associazione antiracket “Paolo Borsellino”, i cui componenti (dall’avvocato Giuseppe Gandolfo al professore Enzo Campisi) sono anche notoriamente attivisti pentastellati. In una situazione del genere, particolarmente delicata è la posizione del consigliere comunale Aldo Rodriquez, che ha il compito di non disperdere il patrimonio di credibilità che il Movimento si è creato a Marsala, alle ultime elezioni amministrative, quando sembrava che tante diffidenze fossero state superate.

Com’è la situazione all’interno del Movimento a Marsala?

Voglio ricordare che il Movimento è rappresentato dai portavoce eletti. A Marsala, dunque, l’unico che ha il diritto di rappresentare il Movimento sono io. I meetup non costituiscono la base del M5S: sono una piattaforma che il Movimento utilizza fin dall’inizio per aggregare i cittadini che hanno voglia di partecipare. In ogni città possono esserci miliardi di meetup. In questi mesi ho visto e letto attacchi contro la mia persona. Nulla di strano, visto che ricopro un incarico pubblico, purchè si resti nel rispetto delle parti. Chi mi conosce bene sa che non cado nelle provocazioni. Per me, l’unica cosa importante è dare risposte ai cittadini. E’ su questo che stiamo lavorando e i risultati si stanno vedendo: prima ai nostri gazebo non si fermava nessuno, adesso vengono a cercarci. Vuol dire che qualcosa di positivo è stato fatto.

A Marsala ci sono due meetup e pare che ne stia arrivando un terzo.

Non ho notizia di un terzo meetup, nessuno mi ha contattato. Ma sarebbe loro interesse farlo, visto che dovrebbero interfacciarsi con il portavoce cittadino. La mia attività consiliare, in questi mesi, è stata frutto anche delle proposte e del lavoro che hanno fatto i meetup.

Resta il fatto che in queste settimane si è creata una forte tensione tra i due meetup, a proposito delle vicende che hanno coinvolto l’associazione antiracket “Paolo Borsellino”. Qual è la sua posizione?

Io facevo parte del direttivo dell’associazione. Mi sono dimesso quando sono stato eletto in Consiglio comunale. Conosco l’onestà intellettuale dei suoi componenti e ritengo che non lucrino sull’attività antimafia. So che incontrano le scuole e che l’associazione si costituisce parte civile nei processi di mafia. Mi sembra normale.

Manfredi Borsellino, però, ha diffidato l’associazione ad utilizzare il nome di suo padre.

Ero presente alla riunione in cui è stata letta la mail che dava implicitamente l’assenso da parte della famiglia Borsellino affinchè nel cambiamento di denominazione dell’associazione si utilizzasse il nome di Paolo Borsellino. Quanto successo dopo mi sconvolge e mi addolora. Mi dà fastidio, poi, che si associ il nome dell’associazione a quello del M5S, dicendo cattiverie nei miei confronti. Non sono gandolfiano: quelli che lo dicono è come se pensassero che i miei elettori hanno votato una persona che non pensa con la sua testa e si fa subordinare da altri. Tutto ciò non rientra nel mio modo di essere. Sono abituato a dire quello che penso.

Cosa consiglierebbe ai suoi amici dell’associazione? Magari di rinunciare al nome di Paolo Borsellino?

Se ho la certezza di quello che sto facendo perchè dovrei cambiare il nome dell’associazione? Chi chiede determinate cose dovrebbe accertarsi, magari attraverso i bilanci, che sono pubblici. Non è giusto infangare così persone che stanno lavorando in maniera trasparente.

Su questa vicenda i portavoce regionali e nazionali le hanno chiesto chiarimenti?

No, non ho ricevuta nessuna chiamata. So che Santangelo ha avuto una presa di posizione pubblica, ma credo che parlasse in senso lato, senza riferirsi specificamente ad un’associazione.

Non c’è il rischio di ripercussioni elettorali per il M5S a Marsala in vista delle regionali?

Non credo che questa situazione influirà sul risultato elettorale. Credo molto nell’intelligenza e nella maturità degli elettori, come è stato dimostrato anche dal risultato del referendum del 4 dicembre.

Vincenzo Figlioli

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