Importante svolta nelle indagini riguardanti due rapine a mano armata consumatesi alla fine del 2015 a Marsala.
Nel pomeriggio di giovedì, la Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale di Marsala, nei confronti dei pluripregiudicati Andrea Nizza (29 anni) e Giovanni Parrinello (34).
A seguito delle efferate rapine commesse da ignoti nel periodo compreso tra il novembre ed il dicembre 2015 ai danni della gioielleria D’Angelo e del mobilificio Mistretta, i “Falchi” del Commissariato di P.S. di Marsala, sotto la direzione di quella Procura della Repubblica, hanno avviato lunghe e laboriose indagini che hanno consentito, in ultimo, di individuarne gli autori nei predetti pregiudicati marsalesi e di raccogliere utili elementi probatori sulla cui base è stata emessa, per entrambi, la misura restrittiva della custodia cautelare in carcere.
La rapina alla piccola gioielleria di Piazza della Loggia fu commessa il 19 novembre del 2015, quando due rapinatori, a volto solo parzialmente travisato, dopo essere entrati nell’esercizio commerciale ove si trovavano in quel momento il titolare e la commessa, con violenza e minacce e li costringevano a consegnare loro i preziosi di una vetrina. Dopo aver percosso il D’Angelo, che riportava una grave lussazione alla mandibola, i rapinatori avevano chiuso i due malcapitati nel bagno, e si erano dileguati per le vie limitrofe.
La rapina al mobilificio Mistretta è stata invece commessa nel dicembre del 2015, quando due malfattori, impugnando una pistola giocattolo ed un coltello, si erano introdotti all’interno del negozio e, dopo aver minacciato e percosso il titolare, si erano fatti aprire la cassaforte e si erano impossessati di un’ingente somma di denaro.
Nell’occasione, il titolare del mobilificio era stato scaraventato a terra e preso a pugni e a calci che gli avevano procurato un trauma cranico e delle ferite lacero contuse, al naso ed alla mano sinistra.
Le indagini condotte con l’ausilio della sezione di Polizia Scientifica del Commissariato, hanno consentito di analizzare le immagini ricavate da alcuni impianti di sorveglianza collocati lungo il percorso seguito dai malviventi, le cui sagome sono state sottoposte ad un attento esame di comparazione che ha consentito di classificarle come riconducibili a Nizza e Parrinello.
Sui due gravano numerosi precedenti giudiziari e di polizia, tra i quali si annoverano il tentato furto, da entrambi commesso ai danni di un compro oro di Marsala, ed il tentato omicidio commesso da Nizza nel 2011 ai danni di un uomo colpito con sei colpi di arma da fuoco, che era riuscito miracolosamente a sopravvivere.
Nell’occasione, le indagini condotte dalla Polizia hanno consentito di assicurare il Nizza alla giustizia e di fargli comminare una condanna a 10 anni di reclusione.
La misura odierna è stata altresì notificata a Parrinello, il quale si trovava già ristretto presso la casa circondariale di Trapani per altri episodi delittuosi.
A tal proposito, lo spessore criminale di Parrinello si evince anche dall’avere preso parte alle due suddette rapine: la prima commessa mentre si trovava in permesso e la seconda dopo essere evaso dalla casa circondariale di Castelvetrano.
La sua sottrazione al regime carcerario è, tuttavia, durata poco tempo: grazie all’intervento repentino degli agenti del Commissariato di Marsala, il pregiudicato è stato colto nella flagranza della commissione di un furto ai danni di un compro oro, insieme al Nizza e ad un terzo soggetto, e quindi immediatamente arrestato e condotto nuovamente in carcere.